Vi riporto l’articolo pubblicato sul corriere.it/salute su ii libri digitali per persone non-vedenti. Quello della disabilità visiva è un argomento del quale non ho ancora parlato e proposto nulla. È una disabilità molto complessa della quale si parla spesso, forse troppo e per questo non sempre nel modo migliore.
Intanto vi propongo questo interessante articolo su questa novità.
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di Severino Colombo
«Una favola a lieto fine». Così Marco Polillo, presidente dell’Associazione italiana editori (Aie) definisce il debutto dell’iniziativa «Lia – Libri italiani accessibili», presentata alla Camera dei deputati, a Roma, e ora disponibile come servizio all’indirizzo Internet www.libriitalianiaccessibili.it. È una libreria online che mette a disposizione di persone non vedenti o ipovedenti un catalogo con 2.500 titoli in digitale (a pagamento, ma alcuni sono gratuiti). «È l’atto finale di un progetto che, partito nel 2011 – ricorda Polillo – ha visto operare fianco a fianco pubblico, privato e associazioni di categoria». Aie con Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti (Uic) ha operato con il sostegno del ministero per i Beni e le Attività culturali. Ma i libri «Lia» non sono solo «un sogno che inizia a realizzarsi», come ha dichiarato Tommaso Daniele, presidente di Uic, ma rappresentano il primo storico passo verso una effettiva «parità» dei lettori. Non a caso, nel messaggio benaugurale di Laura Boldrini (letto da Polillo), il presidente della Camera ha richiamato l’articolo 3 della Costituzione: compito della Repubblica è «rimuovere gli ostacoli (…) che impediscono il pieno sviluppo della persona umana».
Oltre duemila titoli da John Grisham a Dan Brown a disposizione di chi ha disabilità visive
CASE EDITRICI – Oltre quaranta le case editrici aderenti (da Adelphi a Zanichelli) che producono libri elettronici accessibili: la versione prodotta e distribuita è unica per tutti; sugli scaffali della libreria online i titoli sono quelli a disposizione anche di chi può vedere. Il bestseller Inferno di Dan Brown, l’ultimo libro di J.K. Rowling Il seggio vacante e Il veleno dell’oleandro di Simonetta Agnello Hornby, ma pure Jo Nesbø, John Grisham, Maigret, le Cinquanta sfumature, le inchieste di Gianluigi Nuzzi e, per ragazzi, La fabbrica di cioccolato. I libri accessibili «Lia» – certificati da un bollino visibile anche da altre librerie online – sono ebook che prevedono la possibilità di ingrandire caratteri o di aumentare il contrasto su tablet; usando un computer, permettono di collegare un dispositivo Braille, molto simile a una «barra», che trasforma il testo digitale a video nel sistema di lettura a rilievo. O, ancora, consentono di utilizzare la funzionalità di sintesi vocale di tablet ed ereader per la lettura ad alta voce. A beneficiare di questa rivoluzione è una categoria di lettori forti: i 362mila non vedenti e il milione e mezzo di ipovedenti che leggono in media nove libri all’anno (il triplo della media dei lettori vedenti). Ma l’accessibilità, ha ricordato George Kerscher, presidente dell’International Digital Publishing Forum (Indpf), va a vantaggio di tutti: è una tecnologia che allarga il mercato editoriale «permettendo di ascoltare un libro in auto e che può essere utilizzata anche nell’apprendimento delle lingue».