Disabilità e autismo, WindTre e Vodafone in prima linea

La società guidata da Jeffrey Hedberg tiene a battesimo il Disability Hub per i dipendenti. E la Fondazione della telco capitanata da Aldo Bisio presenta un localizzatore per ridurre il rischio di scomparse

Le telco italiane sempre più impegnate nel campo del sociale e della disabilità. Due le iniziative appena annunciate da Wind Tre e Vodafone: un Disability Hub e un localizzatore per abbattere il rischio di scomparse

Il Disability Hub di Wind Tre

Wind Tre ha tenuto a battesimo il ‘Disability Hub’, uno spazio all’interno della Intranet aziendale dedicato ai temi della disabilità e delle tecnologie a supporto, per dare un sostegno alle richieste dei colleghi e per promuovere informazione e sensibilizzazione.
Già nel 2019 l’azienda guidata da Jeffrey Hedberg aveva nominato il proprio Disability Manager, Paolo Berro, punto di riferimento per la gestione di azioni, progetti e analisi volti a migliorare le condizioni di lavoro e l’utilizzo di strumenti tecnologici per le persone con disabilità. “Il nostro obiettivo – afferma Berro –  è quello di ricercare e sviluppare nuove soluzioni in grado di semplificare le azioni quotidiane, per sostenere l’autonomia delle persone con disabilità nella vita di ogni giorno, anche grazie a partnership con enti e associazioni”.
Per garantire una gestione appropriata e tempestiva delle richieste interne, è stato costituito il ‘Disability Hub Committee’, che ha il compito di esaminare le domande dei dipendenti con disabilità, proporre soluzioni ad hoc, anche attraverso la definizione di policy interne per la gestione delle casistiche, e valutare eventuali iniziative.
Oltre a richiedere assistenza nell’ambito del ‘Disability Hub’, i dipendenti di WindTre possono ricevere un sostegno personalizzato sul territorio anche grazie al servizio ‘Al tuo fianco’, che permette di ricevere una consulenza assistenziale e professionale dedicata ai propri bisogni o a quelli dei propri familiari. ‘Al tuo fianco’ mette a disposizione una rete territoriale di esperti, che dopo una visita presso il domicilio o il posto di lavoro, elaborano la soluzione migliore per la persona attraverso la conoscenza dei servizi socioassistenziali disponibili sul territorio.

Il localizzatore di Fondazione Vodafone e Cervelli Ribelli

Fondazione Vodafone e “Cervelli Ribelli” lanciano un nuovo progetto con l’obiettivo di realizzare il primo localizzatore pensato per le persone con autismo. Un primato mondiale che, attraverso il coinvolgimento di un team di esperti formato da medici, psicologi, educatori, informatici e designer, porterà allo sviluppo di un dispositivo elettronico per ridurre concretamente il rischio di scomparsa delle persone con autismo

Dalla prima fase di analisi dello scenario che ha evidenziato l’alto livello di diffusione di casi di fuga o allontanamento dei soggetti con autismo, si passa alla seconda parte del progetto incentrata sulla prototipazione del dispositivo che integra le indicazioni e gli studi delle diverse aree di competenza coinvolte.
A settembre verranno presentati i primi prototipi a cui seguirà una fase di sperimentazione sul campo per perfezionare il prodotto. Si tratta di un progetto unico al mondo che risponde a un bisogno reale delle persone con autismo e delle loro famiglie offrendo loro uno strumento avanzato per evitare possibili incidenti senza rinunciare a momenti all’aria aperta e a occasioni d’inclusione. Inoltre, questa tipologia di dispositivo può dare un grande contributo anche nel supporto di persone con altre patologie, come l’Alzheimer.
Il fenomeno della scomparsa di persone con autismo è molto diffuso. Gli studi concordano sul fatto che si tratti di un rischio concreto che queste persone e le loro famiglie devono affrontare – sottolinea Marinella Soldi, Presidente di Fondazione Vodafone Italia. “Siamo felici di sostenere un progetto unico come Cervelli Ribelli che, mettendo la tecnologia al servizio di un’esigenza reale, porterà un beneficio concreto nella qualità di vita delle persone e delle loro famiglie. Il progetto si unisce ai tanti sostenuti dalla Fondazione in questo ambito e rappresenta un ulteriore passo avanti per garantire una sempre maggiore inclusione sociale delle persone neuro diverse”.
Tra le angosce più dolorose che appesantiscono ogni giorno della vita di chi abbia in carico un figlio autistico, prevale l’idea che possa trovarsi solo e perduto in un mondo ostile e irriconoscibile – dichiara Gianluca Nicoletti, Presidente di Cervelli Ribelli -. Siccome conosco per esperienza personale questa preoccupazione, avevo da anni il proposito di contribuire alla realizzazione di un dispositivo elettronico specifico, per compensare la tendenza di perdersi da parte di persone variamente disposte nello spettro autistico, con diversi livelli di autonomia, consapevolezza, capacità cognitive. Finalmente, anche grazie al supporto di Fondazione Vodafone che da subito ha creduto nel progetto, vedo la possibilità concreta di realizzare il primo vero “ausilio tecnologico” studiato appositamente per dare maggiore sicurezza di movimento e quindi facilitare l’autonomia e l’inclusione sociale delle persone autistiche”.

(corrierecomunicazioni.it)

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