Come vivono in Italia le 7,6 milioni di persone con disabilità?

La Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità evidenzia l’importanza di garantire pari opportunità. In Italia, molti disabili affrontano difficoltà economiche, sociali e lavorative. Servono ulteriori interventi per migliorare l’inclusione.

La Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD) descrive le persone con disabilità come individui con menomazioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali di lunga durata, che, interagendo con barriere di varia natura, possono impedire la loro piena ed effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri. Questo nuovo approccio evidenzia la dimensione sociale della disabilità, mostrando come essa derivi in parte dalla mancanza della società di garantire pari opportunità a chi ha problemi di salute.

È fondamentale comprendere le condizioni di vita delle persone con disabilità, esaminando alcune delle principali dimensioni dell’inclusione sociale. In Italia, sono 7 milioni e 658 mila le persone con una certificazione di disabilità o che ricevono una pensione o indennità legata a tale condizione, di cui 4 milioni e 245 mila hanno più di 65 anni. Questi dati riguardano individui con un deficit di salute certificato da una Commissione medico-legale.

Secondo l’Istat, che segue l’approccio della CRPD nelle sue indagini, 2 milioni e 921 mila persone non sono in grado di svolgere le normali attività quotidiane a causa dell’interazione negativa tra condizioni di salute e ambiente. La maggior parte di queste persone sono anziane (1 milione e 326 mila hanno oltre 75 anni), vivono spesso in condizioni di fragilità e solitudine (28,4% vive da solo), in cattive condizioni di salute (55,4%) e ricevono aiuti o ausili insufficienti (circa 2 milioni di individui).

Istruzione in Italia
Diritto all’istruzione

L’articolo 24 della CRPD riconosce il diritto all’istruzione per le persone con disabilità come strumento per sviluppare le loro potenzialità, garantire la loro dignità umana e favorire la loro autonomia. Tra le persone con disabilità di età compresa tra 25 e 44 anni in Italia, il 55,7% ha almeno il diploma di scuola superiore (contro il 78,0% delle persone senza disabilità); il 5,3% non ha alcun titolo di studio (rispetto allo 0,8% del resto della popolazione).

Lavoro in Italia
Diritto al lavoro

Per quanto riguarda il diritto al lavoro, solo il 33,5% delle persone con disabilità tra i 15 e i 64 anni è occupato (rispetto al 60,2% del resto della popolazione); il tasso di disoccupazione è del 18,7% (contro il 12,9% delle persone senza disabilità). Le persone con disabilità ricoprono meno frequentemente posizioni apicali: il 15,6% rispetto al 18,3% del resto della popolazione.

Le condizioni economiche delle famiglie con una persona con disabilità sono influenzate dai costi elevati per la cura e l’assistenza, oltre che dalle difficoltà nel generare reddito. Il rischio di povertà o esclusione sociale riguarda il 28,4% delle famiglie con almeno una persona con disabilità (rispetto al 23,4% della media nazionale) e il 38,4% sperimenta una bassa intensità lavorativa (contro il 9,1% delle altre famiglie).

In conclusione, il quadro delineato evidenzia chiaramente come le persone con disabilità in Italia continuino ad affrontare significativi svantaggi rispetto alla media della popolazione. Nonostante le politiche di welfare abbiano contribuito a ridurre alcune delle disparità sociali ed economiche, resta evidente la necessità di ulteriori interventi. È cruciale potenziare gli aiuti, eliminare le barriere e sviluppare nuovi strumenti abilitativi per garantire una piena inclusione sociale delle persone con disabilità. Solo attraverso un impegno continuo e mirato si potrà realizzare una società veramente equa e inclusiva per tutti.

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