VIDEOGIOCHI E ACCESSIBILITÀ: I CONTROLLER PER GIOCATORI CON DISABILITÀ

L’accessibilità nel mondo dei videogiochi: le migliori opzioni di controllo oggi disponibili per i giocatori con disabilità.

Il tema dell’accessibilità in ambito videoludico è tanto complesso quanto importante. Complesso perché si tratta di una parola che dà corpo a una quantità astronomica di esigenze diverse, spesso in aperto contrasto con alcune delle logiche cardinali del mercato di massa, che tende a privilegiare le necessità percepite di una fetta maggioritaria dei potenziali acquirenti. Importante perché il videogioco è senza alcun dubbio un tassello essenziale nel mosaico della cultura contemporanea: un luogo d’incontro tra arte e intrattenimento cui tutti devono poter accedere. Si tratta chiaramente di un traguardo difficilissimo, termine di un tragitto che si articola in tre tappe lungo una strada carica di asperità. Tanto per cominciare, una quota base di strumenti per l’accessibilità devono essere disponibili (sotto forma di compatibilità con periferiche alternative o di opzioni dedicate) già sulle piattaforme di gioco, e a seguire all’interno degli stessi prodotti ludici, con settaggi pensati per adattarsi alle diverse esigenze dei giocatori con disabilità motorie e sensoriali.

Il terzo nodo chiave è rappresentato dai dispositivi di controllo, o meglio dall’effettiva disponibilità di strumenti che permettano di giocare nel caso i controller standard non siano un’opzione concretamente viabile. Ora, ammettendo placidamente di non poter contribuire in maniera efficace alla corsa del medium videoludico verso l’obiettivo “accessibilità“, se non riaffermando che si tratta di un percorso che va assolutamente affrontato, quello che possiamo fare è offrire – con l’onestà intellettuale di chi non affronta quotidianamente queste sfide – qualche indicazione ai giocatori con disabilità alla ricerca di periferiche adatte alle proprie necessità.

Un controller per domarli tutti

Per un giocatore che non ha mai dovuto affrontare le difficoltà legate a una qualsiasi condizione di disabilità è difficile comprendere appieno l’importanza dell’Adaptive Controller di Xbox. Di fatto la stessa definizione di “controller” risulta, nel caso specifico, alquanto riduttiva, dato che il piccolo capolavoro di ingegneria di Redmond è sostanzialmente una piattaforma di raccordo per diversi sistemi di input, compresi tutti quelli che seguiranno in questo articolo.

Oltre a disporre di due grandi tasti e di un d-pad particolarmente sensibili, l’Adaptive Controller mette a disposizione dei giocatori con disabilità un totale di 19 ingressi per jack da 3,5 mm associati a tutti gli input tradizionalmente disposti sui pad di Xbox. Col supporto garantito dalle due porte usb presenti sul congegno, l’insieme degli ingressi permette agli utenti di modellare la fruibilità di ciascun prodotto ludico in base ai propri bisogni, collegando a questo hub una gran varietà di dispositivi differenti, che siano interruttori, pulsanti, joystick o apparecchi destinati ad un pubblico con motilità ridottissima. La versatilità dell’Adaptive Controller permette inoltre agli utenti di posizionare i vari input a seconda alle proprie esigenze, facendo uso di supporti personalizzati disposti alla bisogna.

La funzione “copilota” delle piattaforme Microsoft, che si conferma una delle compagnie più sensibili alle esigenze d’accessibilità in ambito videoludico, consente inoltre di utilizzare due controller (compreso un pad tradizionale) per gestire ogni aspetto del gameplay, anche con l’eventuale supporto di un secondo giocatore. Si tratta a tutti gli effetti del primo strumento di questo genere ad arrivare sul mercato con un prezzo di listino (89,99 euro) non proibitivo, sebbene quello del costo rimanga, nel complesso, un problema decisamente rilevante.

Questo perché i dispositivi accessori, senza i vantaggi della grande distribuzione, risultano ancora caratterizzati da costi piuttosto elevati, pertanto comporre un sistema di controllo totalmente custom potrebbe comunque richiedere un esborso alquanto significativo. Per farsi un’idea – e per valutare eventuali opzioni d’acquisto – basta scorrere un po’ tra i prodotti disponibili sullo store di Warfighter Engaged, uno dei principali punti di riferimento per questo tipo di periferiche. A tal proposito, risulta particolarmente incresciosa la mancanza nei lidi nostrani di una realtà come la statunitense The Able Gamers Charity, ovvero di un ente che fornisca supporto logistico ed economico ai giocatori con disabilità, promuovendo l’accessibilità in campo videoludico. Associazioni come la fondazione Asphi Onlusstanno sicuramente lavorando molto bene per coniugare accessibilità e mondo digitale, ma è indubbio che in Italia manca ancora un contesto culturale che prenda in considerazione anche l’intrattenimento videoludico nella definizione del concetto – spesso proteiforme – di “qualità della vita”. Guardando alla questione dall’esterno, e da un certa distanza, è facile trovare inopportuna la formula “diritto al videogioco”, ma vi preghiamo di fermarvi un istante a riflettere su cosa comporterebbe per voi il dover rinunciare, per ragioni totalmente arbitrarie, a una passione che – in un modo o nell’altro – ha contribuito a definire la vostra identità. Già che ci siete, tenete anche a mente le conseguenze di questa rinuncia su quelle che sono le vostre attuali dinamiche sociali, sul vostro sentirvi parte di una sottocultura sempre più ampia che deve giustamente sostenere l’inclusività. Eh, roba piuttosto pesante.

Divertimento a portata di mano

Abbandonati i campi della peregrinazione mentale, torniamo a parlare dei migliori dispositivi di controllo pensati per promuovere l’accessibilità videoludica. Per i giocatori che possono contare su una sola mano per garantirsi la dose quotidiana di intrattenimento digitale, il portale Evil Controllers lavora da anni per offrire ai suoi clienti un’ampia gamma di supporti dedicati. I pad proposti dall’azienda permettono di accedere con 5 dita alla gamma completa dei controlli, offrendo varie soluzioni per riuscire a gestire senza problemi le funzioni della seconda levetta e dei tasti dorsali, anche in sinergia con l’Adaptive Controller.

Ognuno dei dispositivi in vendita presso lo store è completamente personalizzabile, anche per quando riguarda la forza di attuazione necessaria per attivare gli input di ciascun pulsante. Evil Controllers offre anche mod aggiuntive pensate per facilitare la giocabilità di specifici titoli (in particolar modo nel quadro degli shooter), con feature che spaziano dal fuoco rapido all’automazione di mira e corsa. Per quanto la compagnia venda pad compatibili sia con Xbox One che PS4, per una questione di ottimizzazione delle spese, gli utenti multipiattoforma potrebbero voler considerare l’acquisto di un convertitore come il CronusMax, un dispositivo usb che permette di utilizzare i diversi controller su piattaforme nativamente incompatibili, con la possibilità di personalizzare ulteriormente il sistema di input. Pur non offrendo la medesima gamma di feature, il convertitore Magic-NSrappresentata probabilmente la migliore opzione per le esigenze di accessibilità su Switch, dato che l’accessorio rende compatibili con l’ibrida di Nintendo la quasi totalità delle periferiche sul mercato, compreso l’Adaptive Controller di Xbox. Per i giocatori tetraplegici, le migliori opzioni (sempre compatibili con “l’hub” di Microsoft) sono probabilmente quelle offerte da QuadStick, che propone controller e supporti progettati per le necessità di questo specifico segmento dell’utenza.

Da tenere in considerazione anche l’alternativa software proposta da programmi come VoiceAttack, che offrono strumenti di controllo vocale pensati in particolar modo per i videogiocatori. Se tutte le soluzioni sopraccitate riguardano quasi esclusivamente le persone con disabilità motorie, esiste una realtà tutta italiana che da anni si occupa di estendere il “diritto al videogioco” anche a giocatori non vedenti e ipovedenti. Parliamo del progetto Audiogame.itdiretto dal veterano Ivan Venturi, uno store che mette in vendita “audiogiochi” multigenere sviluppati per escludere la grafica dalla fruibilità videoludica. Produzioni di valore, che vi invitiamo a testare anche solo per sperimentare un diverso modo di intendere il videogioco, magari uscendo dalla vostra solita zona di confort per toccare con mano quelle barriere con le quali tanti utenti devono misurarsi su base quotidiana. Una sfida che vale sicuramente la pena di affrontare, anche solo per rimettere in discussione alcuni privilegi che tendiamo – erroneamente – a dare per scontati, ampliando al contempo i limiti della nostra coscienza.

(everyeye.it)

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