Vi presento Milla il fumetto inclusivo

Quasi tutti i ragazzi dopo che hanno iniziato a saper leggere almeno una volta nella loro vita hanno letto un fumetto. Tra quelli più famosi ricordiamo Topolino e Paperino, un fumetto più recente invece è quello di Milla. Ma qual è la sua particolarità che ci porta a scrivere di questo fumetto? La sua realizzazione è partita da un progetto il cui promotore è la “Fondazione per lo sport Sportfund” il cui fine è quello di favorire l’inclusione sociale delle persone con disabilità. Più volte ci siamo ritrovati a scrivere di questo binomio tra sport e disabilità dove l’attività in oggetto ricopre un ruolo fondamentale di una persona con disabilità. Si possono fare diversi esempi di persone con disabilità che nello sport riescono a trovare il proprio posto, la propria ragione di vita, il modo per riscattarsi per quello che la vita non ha dato fin dalla nascita o ha tolto, come a Milla la protagonista del fumetto, una bambina di soli cinque anni che subirà l’amputazione di gamba. Possiamo solo immaginare cosa possa passare nella mente di una bambina di questa età che da un giorno all’altro si ritrova in questo nuovo stato. Ma invece di gettarsi giù riuscirà ad accettare la sua nuova condizione fisica. Molte volte quello per una persona con disabilità, al di là della sua età, ciò che incide sono i pregiudizi delle persone che molto spesso non riescono ad andare “oltre la disabilità” e vedere invece quali sono le sue capacità. La passione di Milla è lo sport dove la sua compagna di avventure è la bicicletta, sembrerebbe strano rispetto al problema che la bambina presenta, ma proprio la bicicletta diventa il simbolo del suo riscatto, in una società che molto spesso tenta di escludere il diverso. Lo scopo del progetto inoltre è stato quello di scoprire come una bambina vede il mondo della disabilità e avvicinare bambini e giovani al mondo dello sport. Per quando riguarda il modo di vedere il mondo dalla disabilità si può affermare che i bambini hanno un approccio più semplice nei confronti della disabilità, anche se si pongono delle domande, e questo lo vivo anch’io sulla mia pelle; “ma perché cammina in questo modo; perché parla così”. E poi ancora c’è un’altra concezione sulla disabilità che dà molto fastidio a chi si trova in una condizione di disabilità motoria; essa molte volte viene messa in stretta correlazione con la disabilità mentale. Ad esempio, qualche settimane fa sono stato oggetto di scherno da parte di una bambina che, insieme alla madre, fermandosi disse: “Guarda mamma cammina come uno scemo”. Io non ho risposto perché mi sento superiore, evidentemente quella bambina ancora non aveva avuto nessuna esperienza con un altro bambino o adulto con una disabilità, ma forse è necessario che il tema della diversità e dell’inclusione diventi oggetto di studio e confronto fin da piccoli, anche se in classe non è presente un bambino con disabilità, allo scopo di far comprendere che il bambino o l’adulto con disabilità può essere occasione di crescita. Spero quindi che il fumetto Mila serva da stimolo per ulteriori progetti sulla tema della disabilità affinché una persona con disabilità non venga più derisa per le sue difficoltà.

(dedalomultimedia.it)

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