Non è vero che le persone con disabilità devono solo essere aiutate. Possono aiutare, fare la differenza. È lo spirito con cui gli utenti del centro socio educativo e del servizio diurno di Anffas Crema si sono attivati per sostenere le persone ucraine: con una raccolta di beni di prima necessità, ordinati e sistemati e sferruzzando coperte di lana
Pulcini gialli e azzurri, come i colori dell’Ucraina. Al collo un fiocchetto tricolore per dire che l’Italia c’è. Per aiutare. C’è nelle mani di Maria Rita, una donna con disabilità che al centro socio educativo delle Villette gestito da Anffas Crema, la scorsa primavera ha confezionato piccoli cadeaux per la Pasqua. C’è nel sorriso di Cristian, che si riposa dopo aver consegnato alla comunità ucraina della città i beni di prima necessità raccolti e pronti per essere inviati ai profughi. C’è nella trama di quelle coperte cucite con amore dai volontari e dalle persone con disabilità dell’associazione. C’è nell’impegno di chi ogni giorno corre con le gambe e con la mente per fare spazio ad un mondo pacifico, più equo, attento ed accogliente per tutti.
Al rumore delle esplosioni e alla violenza delle armi, anche Anffas Crema ha voluto fornire una risposta silenziosa. Perché il bene parla solo con gesti densi di amore. Tra aprile e marzo 2022 – spiega l’educatrice Elisa Maglio – «ci siamo chiesti cosa potessimo fare noi per la popolazione ucraina. Abbiamo subito coinvolto i ragazzi con disabilità del centro socio educativo di Santo Stefano, nell’ambito di Faccio esperienza, una progettualità settimanale che intende rinsaldare il legame con il territorio e creare per le persone con disabilità che frequentano i servizi di Fondazione Alba Anffas Crema nuove opportunità». In prima linea anche le loro famiglie:
«Ci hanno aiutato a raccogliere al nostro interno beni di prima necessità e coperte». Subito dopo «i giovani con disabilità hanno ordinato tutto e diviso ogni oggetto per categoria». Il materiale raccolto è stato tantissimo, l’adesione elevatissima. Con un sorriso splendido e gli occhi luminosi, Cristian, uno dei protagonisti, fa parlare la felicità. Lui che con le mani in mano non ci sa stare, racconta che «è stato bello sentirsi utili per gli altri».
Al servizio diurno alternativo, invece, una cesta conteneva coperte di lana. «Ora saranno tra le mani di chi ha bisogno di calore», spiega la presidente di Anffas Crema Daniela Martinenghi. «Su impulso della nostra operatrice Doretta Lacchinelli, abbiamo donato alcune coperte realizzate dai ragazzi con disabilità, perché non è vero che le persone con disabilità devono solo essere aiutate. Possono aiutare, fare la differenza in un pieno spirito di sviluppo solidaristico. Possono aiutarci a capire che i confini dividono, ma una mano tesa, un pulcino con i colori dell’Ucraina, una coperta calda, un pasto donato possono essere un buon punto di partenza. Per guardare insieme, uniti, nella stessa direzione. E poi, per mano, continuare a camminare».
La consegna di questi doni è avvenuta mesi fa, ma i ringraziamenti della referente della comunità ucraina Liudmyla Ventoriuk risuonano ancora: «Grazie a tutti voi. Per il vostro grande cuore». Perché per guardare avanti insieme, in fondo, forse, basta questo. Basta ricordarci che siamo tutti umani. Oltre le barriere, oltre le esplosioni, dovremmo solo davvero imparare ad abbracciare e valorizzare le differenze. Tutte. (vita.it)