La funzionalità del sistema LETIsmart è stato oggetto dell’incontro svoltosi oggi a Trieste nel salotto azzurro del palazzo municipale, nel corso del quale sono intervenuti il Sindaco Roberto Dipiazza, l’assessore Luisa Polli, il presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Trieste, nonché ideatore del progetto, Marino Attini, Michele Scozzai per Trieste Trasporti, i responsabili dei Lions che hanno sostenuto l’iniziativa, il direttore del Dipartimento Territorio, Economia e Ambiente Giulio Benetti e la responsabile della Mobilità sostenibile e Sistema semaforico Silvia Fonzari.
Con l’introduzione sul territorio di LETIsmart, la città di Trieste è la prima in Italia ad aver adottato soluzioni tecnologiche ed avanzate per favorire l’autonomia urbana delle persone non vedenti ed ipovedenti. Si tratta nello specifico di una rete di radio fari che si collegano al bastone bianco, all’interno del quale si trova un micro computer (di soli 8 grammi) che permette di renderlo parlante. In tal modo, per la persona sarà possibile ottenere importanti informazioni riguardanti i mezzi pubblici, i semafori assistiti, piuttosto che segnalare situazioni di pericolo, lavori in corso, fino all’accessibilità ad uffici pubblici, esercizi commerciali e nei principali luoghi d’interesse.
Un progetto tutto triestino che, nato da un’idea di Marino Attini, è stato sposato come progetto etico dalla ditta triestina SCEN, specializzata in soluzioni di microelettronica, ed ha trovato il supporto nella raccolta fondi da parte dei Lions.
Si è potuto così dare inizio alla realizzazione della rete semaforica LETIsmart sull’intera città, parte fondamentale del progetto, in sinergica collaborazione con il Comune di Trieste, La Semaforica ed Hera Luce. Inoltre, fondamentale anche il contributo di Trieste Trasporti che ha investito nella sua rete di trasporto pubblico, attrezzando i quasi 300 bus con questa tecnologia, consentendo non solo di ricevere informazioni sul numero e sulla direzione dei bus in arrivo ma anche di avvisare l’auttista prima che il mezzo arrivi in fermata, o di attivare una segnalazione acustica sulla porta di ingresso per raggiungere il punto di salita in autonomia.
“Dopo quattro anni di lavoro” è stato evidenziato nel corso della conferenza “il progetto consente a Trieste di essere la prima città italiana a dotarsi di una soluzione tecnologica avanzata che permette ai disabili visivi e motori di ricevere informazioni, ma soprattutto di interagire con l’ambiente urbano, grazie a semplici comunicazioni vocali emesse direttamente dal manico del bastone bianco, nel quale si nasconde un microcomputer dal peso di soli 8 grammi che lo rende parlante, senza inficiarne né peso né ergonomia”.
(triesteallnews.it)