Partendo dalla constatazione di come nelle pubblicità la disabilità sia raccontata poco e male, attraverso narrazioni stereotipate, non rappresentative o scorrette, il 1° dicembre è stata lanciata “ShowREAL”, una campagna sociale digitale volta a promuovere una rappresentazione più autentica delle persone con disabilità nelle pubblicità. Essa è stata ideata e promossa da Valore D, Fondazione Diversity, OBE – Osservatorio Branded Entertainment e YAM112003, con la collaborazione di un team di professioniste e professionisti con disabilità, tra cui Marina Cuollo e Arianna Talamona.
Il 1° dicembre è stata lanciata “ShowREAL”, una campagna sociale digitale volta a promuovere una rappresentazione più autentica delle persone con disabilità nelle pubblicità. Visibile a questo link e in fondo all’articolo (si tratta di un filmato della durata di appena 1 minuto), la campagna è stata ideata e promossa da Valore D, Fondazione Diversity, OBE – Osservatorio Branded Entertainment e YAM112003, con la collaborazione di un team di professioniste e professionisti con disabilità, tra cui Marina Cuollo, D&I Consultant di Diversity Lab, e Arianna Talamona, Content Strategist di Yam112003. Attualmente la campagna, che rientra nell’àmbito delle attività di un omonimo progetto, è diffusa sui canali social dei partner e dei protagonisti del progetto e su una pagina dedicata, studiata e realizzata per essere accessibile grazie ai partner AccessiWay e Incode.
Da sempre, nelle pubblicità, «la disabilità è raccontata poco e male, attraverso narrazioni stereotipate, eroiche o pietistiche, non rappresentative o scorrette – si legge nel testo di presentazione della campagna –. Le persone con disabilità, inoltre, vedono spesso sottovalutato il loro potere di scelta come consumatori e consumatrici – quello a cui le aziende dovrebbero rivolgersi con maggiore frequenza. ShowREAL invita a riflettere sul tema della rappresentazione nelle pubblicità, ma soprattutto ad agire per promuovere un cambiamento consapevole nell’industria della comunicazione».
In concreto la campagna digitale si compone di una serie di contenuti social realizzati con la partecipazione di tre creator d’eccezione: Arianna Talamona, nuotatrice paralimpica e attivista per l’inclusione e la disabilità, Ludovica Billi, formatrice esperta in accessibilità, inclusione e sordità, e Marco Andriano, co-fondatore di una start up che ha come obiettivo quello di rendere accessibili i videogiochi a persone cieche. Nel video, i creator coinvolti si autopromuovono mostrando le proprie capacità ai reparti marketing e alle agenzie pubblicitarie con l’intento di farsi scegliere come protagonisti dei loro spot.
Sebbene le persone con disabilità rappresentino circa il 26% della popolazione negli Stati Uniti e il 24% dell’Unione Europea (dati Eurostat, 2019), stando ad un’indagine svolta negli USA nel 2021, su quasi 450.000 pubblicità in prima serata sulla TV via cavo e via etere, solo l’1% includeva la rappresentazione di temi, immagini o argomenti legati alla disabilità (dati Nielsen). Partendo da questi dati, ShowREAL si fa promotrice di una nuova realtà, chiamando le aziende ad affrontare il tema della disabilità nel marketing e nella comunicazione e a dare spazio direttamente alle persone con disabilità nelle proprie pubblicità.
Cambiare strategia è conveniente anche per le aziende, se si considera che è ormai dimostrato che un approccio più inclusivo porti significativi vantaggi per loro, spiegano, giacché «il Diversity Brand Index 2023 mostra che in Italia il 69% della popolazione è maggiormente propensa verso i brand più inclusivi e addirittura 7 persone su 10 consigliano tali brand, con un impatto sul fatturato del +21%».
Dando concretezza alla regola d’oro “Niente su di noi senza di noi”, il progetto ShowREAL prevede anche la realizzazione del toolkit “Comunicare la disabilità. Linee guida per una comunicazione corretta e inclusiva”, curato dalla Fondazione Diversity con la collaborazione di Marina Cuollo, per supportare le aziende e il mondo della comunicazione nel raccontare in maniera efficace e rispettosa le persone con disabilità. Le linee guida comprenderanno un’introduzione teorica, una lista di controllo strategica, un glossario, consigli sul linguaggio inclusivo, l’accessibilità digitale, l’accessibilità degli eventi e le produzioni inclusive. (informareunh.it)
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