Un progetto della Scuola di sci Sauze d’Oulx Project permette di sciare con qualsiasi disabilità
Il Progetto BMW SciAbile di Sauze d’Oulx Project, la prima scuola di sci per persone disabili, celebra 12 anni di attività. Alex Zanardi, Filippo Carossino, nazionale di basket in carrozzina, e il chitarrista Cesareo di Elio e le Storie Tese, testimoniano che si può sciare alla faccia di qualsiasi patologia.
Questo progetto evidenzia come lo sport può diventare uno strumento d’inclusione sociale e un mezzo per incrementare la qualità della vita. La Scuola Sauze d’Oulx Project conta, dal 2003, un totale di 800 partecipanti e l’obiettivo è arrivare a 200 iscritti nel 2015. Un migliaio di persone che hanno sperimentato il piacere di sciare, a prescindere dalla propria disabilità. I circa 25 maestri sono qualificati e specializzati, non solo sugli aspetti tecnici della disciplina, ma possiedono anche una formazione costante sulle diverse disabilità, sulle patologie e, in condivisione, sui singoli casi. Sono in grado di far sciare qualsiasi utente, curando sia gli aspetti organizzativi, che quelli psicologici e pragmatici, come in caso di persone con protesi o affette da gravi disabilità.
Alex Zanardi, per via dei postumi di un incidente durante l’allenamento con la handbike, non ha potuto sciare, ma ha spiegato a Wired quali sono gli strumenti che usa per sciare da seduto e perché. Innanzitutto Alex ha una seduta particolare: scia, per questione di comodità turistica, indossando le protesi. Questo ha comportato uno studio approfondito della posizione e della foggia del sedile: con un’inossidabile costanza, pressando il produttore austriaco dei telai e dopo molte prove sui materiali, infine Alex ha trovato la corretta posizione, che è piuttosto all’indietro rispetto ad altri atleti disabili e ha sviluppato una tecnica di discesa personale, usando i muscoli del tronco e gli addominali. Per sciare Alex utilizza un mono-sci, anche abbastanza sciancrato, ma dalla composizione morbida, così che si possa piegare e adeguarsi alla curva per questo particolare stile di sciata. Il telaio è in acciaio, anch’esso costruito e personalizzato con caparbietà, mentre il sedile è in fibra di carbonio, costruito con una tecnica automobilistica, come racconta Alex a Wired nel video.
La metodologia operativa di SciAbile è ben rodata. Innanzitutto si parte da un briefing e un confronto tra i maestri, così che le informazioni possano passare velocemente da maestro a maestro. Poi si passa a un momento topico del progetto: la pianificazione delle lezioni per la giornata successiva. E la conseguente preparazione delle attrezzature, che sono parecchie: sci, slitte, diverse tipologie di seduta e un “robottino” per non vedenti. Si tratta di un diffusore sonoro, indossato dal maestro, che emette un segnale direzionale acustico che viene seguito dall’allievo durante la discesa.
La partecipazione ai corsi è aperta a disabili con deficit motori, sensoriali e psichici. Sia singoli allievi che gruppi e associazioni, come nel caso delle scolaresche. L’attrezzatura deve essere personalizzata sulle necessità dell’allievo e della sua disabilità: la scuola fornisce gli strumenti necessari, come mono-sci, bi-sci, stabilizzatori, slitte speciali, megafono per non vedenti e attrezzature anche per lo snowboard. L’età varia dai 6 ai 70 anni e l’obiettivo della Scuola è di fornire ai partecipanti una completa autonomia e libertà sulle piste da sci. BMW Italia copre il costo del corso base: 4 lezioni della durata di 3 ore, oltre al noleggio dell’attrezzatura in dotazione all’allievo per la durata del corso. In più lo skipass del comprensorio sciistico della Via Lattea è a prezzo ridotto. La Scuola si occupa anche del trasporto degli allievi, con il contributo della Croce Verde che ha messo a disposizione pulmini a titolo gratuito.
(wired.it)
di Giovanni Cupidi