Il 2 settembre 2024 è iniziato il progetto “Match Point”, volto a promuovere l’autonomia delle persone con malattie neuromuscolari attraverso la formazione su assistenti personali e strumenti pratici. L’iniziativa mira a migliorare la loro qualità di vita
Il 2 settembre 2024 ha segnato l’inizio del progetto “Match Point: strumenti vincenti per il domani delle persone con malattie neuromuscolari”, un’iniziativa fondamentale volta a promuovere l’autonomia delle persone affette da disabilità, in particolare quelle con malattie neuromuscolari, attraverso il concetto di Vita Indipendente e il ruolo chiave dell’assistente personale. Questo progetto ambizioso, nato per rispondere alle esigenze di coloro che vivono con limitazioni fisiche, mira a sensibilizzare, informare e formare su una figura professionale ancora poco conosciuta ma estremamente necessaria, l’assistente personale, così come a creare strumenti concreti per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità.
Il progetto, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito del “bando unico” del Terzo settore (Avviso n. 2/2023), è promosso dalla UILDM Nazionale (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), in collaborazione con l’Associazione Parent Project aps e le sezioni UILDM di Bologna, Milano e Pisa. Si svolgerà in 19 regioni italiane e avrà una durata di 18 mesi, durante i quali si svilupperanno quattro attività principali, ciascuna mirata a rispondere a specifici bisogni delle persone coinvolte.Il primo passo del progetto prevede la diffusione capillare delle informazioni tra i membri delle associazioni coinvolte, allo scopo di intercettare e comprendere le esigenze di chi sarà interessato a partecipare.
Successivamente, verrà avviato un percorso formativo rivolto a operatori socio-sanitari (OSS) e ausiliari socio-assistenziali (ASA), che saranno addestrati a fornire un’assistenza specifica alle persone con malattie neuromuscolari. Questo percorso formativo sarà strutturato in due parti: una teorica, che fornirà le basi necessarie alla comprensione delle necessità delle persone assistite, e una pratica, volta a mettere in atto le conoscenze acquisite. Al termine del corso, che sarà suddiviso per aree geografiche, verrà redatta e distribuita una guida, sia in formato cartaceo che digitale, contenente tutti i materiali formativi, al fine di renderli disponibili a chiunque voglia approfondire queste tematiche.
Oltre alla formazione professionale, il progetto prevede un ulteriore percorso formativo destinato direttamente alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Questo secondo percorso si concentrerà su temi di carattere burocratico, giuridico e amministrativo, offrendo una panoramica completa su come utilizzare i servizi disponibili per la ricerca di assistenti personali e su come accedere alle risorse economiche messe a disposizione a livello territoriale.
Anche in questo caso, i contenuti saranno raccolti in una guida, disponibile sia in formato cartaceo che digitale, per garantire la massima diffusione delle informazioni. Una delle fasi cruciali del progetto sarà la creazione di una piattaforma digitale, uno strumento innovativo progettato per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di assistenti personali. Questa piattaforma rappresenterà un supporto concreto per le persone con disabilità che cercano un assistente personale, permettendo loro di trovare più facilmente il candidato adatto alle proprie esigenze.
Per presentare il progetto al pubblico e favorire la partecipazione, è stato organizzato un ciclo di incontri online sulla piattaforma Zoom, che si terranno nel mese di settembre. Questi incontri saranno replicati in tre date e orari differenti per garantire la massima accessibilità: mercoledì 18 settembre alle 17:30, sabato 21 settembre alle 10:30 e martedì 24 settembre alle 15:00. Per partecipare, è necessario iscriversi online selezionando la data e l’orario preferito.
Nel commentare l’importanza del progetto, Marco Rasconi, presidente della UILDM Nazionale, ha dichiarato: «Con questo progetto intendiamo valorizzare l’esperienza maturata dalle nostre associazioni nel corso degli anni, per cambiare radicalmente la percezione che la società ha delle persone con disabilità. Troppo spesso, queste persone sono viste solo come pazienti, bisognose di cure e assistenza. Noi vogliamo promuovere la figura dell’assistente personale, che non deve essere confusa con quella del “badante”. L’assistente personale è uno strumento che permette alla persona con disabilità di gestire in maniera autonoma la propria vita quotidiana. Non si tratta di una figura che prende decisioni al posto della persona assistita, ma di un supporto che le consente di esprimere la propria volontà e vivere come desidera».
Ezio Magnano, presidente nazionale di Parent Project aps, ha aggiunto: «La figura dell’assistente personale è ancora relativamente nuova e poco conosciuta nel nostro contesto sociale, ma possiede un potenziale enorme. La sua diffusione consentirà a giovani e adulti con disabilità di gestire in modo autonomo la loro vita quotidiana e i loro progetti personali, alleggerendo nel contempo il carico di cura che grava sulle famiglie. Spesso, le famiglie non conoscono bene questa figura, non sanno come trovare la persona giusta, come gestire gli aspetti burocratici o come accedere alle forme di sostegno economico disponibili. Il nostro progetto si propone di colmare queste lacune informative, offrendo strumenti pratici e concreti».
In sintesi, il progetto “Match Point” rappresenta una risposta innovativa e articolata alle sfide quotidiane affrontate dalle persone con malattie neuromuscolari e altre disabilità, puntando a promuovere la loro autonomia e a migliorare la loro qualità di vita. Attraverso la formazione, l’informazione e la creazione di strumenti concreti, questo progetto si propone di rivoluzionare il modo in cui la società percepisce e supporta le persone con disabilità, trasformando la figura dell’assistente personale in un alleato indispensabile per il raggiungimento della Vita Indipendente.
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