Previdenza: Fish, penalizzato chi assiste disabili

La riforma pensionistica firmata Fornero ”sta facendo sempre piu’ sentire il suo peso: permessi e congedi per l’assistenza a persone con gravi disabilita’ incidono negativamente sul riconoscimento della cosiddetta ‘pensione anticipata”’. Lo afferma la Fish (Federazione italiana superamento handicap) sottolineando che oggi e’ all’esame della Commissione bilancio un emendamento che abroga la norma restrittiva della riforma per chi assiste familiari portatori di handicap e che potrebbe essere bocciato per mancanza di fondi. ”Come noto – afferma la Fish – per richiedere la pensione anticipata non e’ prevista un’eta’ anagrafica minima, ma chi la richiede prima dei 62 anni subisce una penalizzazione dell’1% per ogni anno di anticipo entro un massimo di due anni e del 2% per ogni anno ulteriore rispetto ai primi 2. La Legge 14/2012 ha precisato un elemento: le penalizzazioni non operano se quell’ anzianita’ contributiva ‘derivi esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro, includendo i periodi di astensione obbligatoria per maternita’, per l’assolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e di cassa integrazione guadagni ordinaria’. Sono esclusi dal computo, quindi, permessi e congedi fruiti dai lavoratori per assistere i familiari con grave disabilita’. La Fish – precisa un comunicato – ”ha chiesto di sanare questo paradosso che rappresenta uno ‘schiaffo’ al lavoro di cura assicurato da migliaia di lavoratori. La sollecitazione e’ stata raccolta in Commissione Affari sociali: e’ stato approvato uno specifico emendamento nel disegno di legge di conversione del decreto-legge 101/2013 sulle Razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. L’emendamento abroga di fatto la norma restrittiva della riforma Fornero. Oggi gli emendamenti sono all’esame della Commissione Bilancio, prima di approdare in Aula. Purtroppo vengono riportate voci assolutamente negative: quell’emendamento verrebbe bocciato per assenza di copertura finanziaria”. ”Se confermata, la bocciatura di quell’emendamento sarebbe un fatto ulteriormente grave – commenta Pietro Barbieri, Presidente della Fish – un gesto di spregio che disconosce la valenza e la sostanza del lavoro di cura di cui moltissimi lavoratori, soprattutto donne, si fanno carico tutti i giorni, soprattutto per l’assenza e la carenza di servizi pubblici adeguati”.

di Giovanni Cupidi

Redazione

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