Passi da gigante nel trattamento delle lesioni spinali: da oggi si possono utilizzare staminali prelevate dal bulbo olfattivo del paziente stesso.
Ripristinare la funzionalità del midollo spinale con il trapianto di cellule staminali prelevate dal bulbo olfattivo: e’ questa la tecnica testata con successo da alcuni medici polacchi ed inglesi, che ha consentito ad un uomo paralizzato dal petto in giu’ di recuperare la sensibilità e il controllo motorio.
Nel 2010 Darek Fidyka, ex pompiere polacco, rimane paralizzato dal petto in giù dopo essere stato accoltellato. Il trattamento della sua lesione spinale ha visto applicare un nuovo approccio chirurgico, frutto di un programma di ricerca quarantennale tra Polonia e Inghilterra.
L’intervento, eseguito nel 2012, ha previsto la rimozione di uno dei bulbi olfattivi del paziente stesso: il bulbo olfattivo è la prima stazione di elaborazione delle informazioni trasportate dai neuroni olfattivi. Gli assoni di queste cellule formano al suo interno, insieme ai dendriti delle cellule mitrali, delle cellule a pennacchio (neuroni di secondo ordine), delle cellule granulari e delle cellule periglomerulari (interneuroni), delle strutture note come glomeruli olfattivi. L’assone di ciascun neurone olfattivo si distribuisce ad un singolo glomerulo, su cui convergono migliaia di altri assoni di neuroni olfattivi che però possiedono sulle ciglia lo stesso tipo di recettore. Questi neuroni sono la popolazione cellulare principale dell’epitelio olfattivo, ma non l’unica: ad esempio, attaccate alla lamina basale vi sono cellule staminali, in grado di creare un pool di cellulare pronte ad intervenire in caso di lesioni all’apparato neuronale responsabile della trasmissione degli impulsi olfattivi (evenienza alquanto frequente). Queste cellule hanno un’importanza che va ben oltre il loro ruolo di rimpiazzo di neuroni olfattivi, dal momento che sono i soli esempi di cellule staminali in grado di differenziarsi autonomamente in una tipologia di neuroni.
Per questa loro straordinaria caratteristica le olfactory ensheathing cells (OECs) sono state trapiantate nel midollo spinale di Darek Fidyka, li’ dove c’era la lesione mentre in un secondo tempo sono state innestate delle fibre di tessuto nervoso prelevate dalla sua caviglia. In particolare 100 micro-iniezioni di OECs sono state fatte sopra e sotto la lesione, consentendo alle estremità delle fibre nervose recise di crescere e di ricongiungersi. Secondo l’equipe chirurgica, come riportato dalla rivista “Cell Transplantation”, le cellule impiantate sono in grado di rigenerare il midollo e riparare la lesione. Inoltre, trattandosi di un trapianto autologo, non c’è stato alcun pericolo di rigetto e si è quindi risparmiato l’utilizzo di farmaci immunosoppressori.
In effetti i risultati non sono tardati ad arrivare e si sono dimostrati assolutamente sorprendenti. Dopo diversi cicli di fisioterapia, nel 2014 l’uomo è riuscito a camminare con l’aiuto di un deambulatore, ma negli ultimi giorni sono giunte notizie di ulteriori e incoraggianti progressi, come testimoniato dalle parole dello stesso paziente:
”Posso sentire ogni muscolo e pressione dei piedi sui pedali. Mi sento piu’ forte. Un anno fa non sarei riuscito a pedalare su un triciclo”[…]“Quando non si può sentire quasi la metà del corpo, ci si sente impotenti, ma quando la sensibilità comincia a tornare è come se tu fossi nato di nuovo.” – (Darek Fidyka)
Ad oggi l’ex pompiere polacco è in grado di camminare lentamente usando delle stampelle e ha recuperato il controllo della vescica e delle funzioni sessuali.
Le nuove prospettive
Si tratta indubbiamente di un risultato molto interessante, che potrebbe aprirenuove prospettive nella ricerca scientifica in relazione ai pazienti paralizzati. I risultati dello studio, però, devono essere ancora confermati. Per questo i medici polacchi hanno presentato il Wroclaw Walk Again Project, con l’obiettivo di arruolare altre due persone paralizzate, con un tipo di lesione meno comune e chirurgicamente più impegnativa: con il midollo completamente reciso. Tutto il trial sarà finanziato dalla fondazione inglese Nicholls Spinal Injury, ed avrà la durata di circa tre anni. Questa nuova sfida sarà un banco di prova fondamentale per valutare le reali potenzialità di questa pratica chirurgica
”Se riusciamo a riempire lo spazio tra i due monconi di midollo allora vuole dire che abbiamo trovato una cura per la paralisi e che poi potremo aiutare anche gli altri pazienti con lesioni piu’ comuni, causate da compressione o schiacciamento” – (Pawel Tabakow, capo del progetto)
I recenti sviluppi in questo campo costituiscono un precedente incredibile nella comunità scientifica mondiale: in due anni la medicina ha rimesso in piedi un uomo paralizzato, è l’inizio di un’era in cui la plegia non sarà più un danno irreversibile? Questo non lo sappiamo, ciò che possiamo dire, è che per ora è stato fatto ciò che meno di cinque anni fa si riteneva impensabile, e per questo, possiamo solo ringraziare la scienza.
(lamedicinainunoscatto.it)
di Giovanni Cupidi