Moda e disabilità, “in Gran Bretagna una realtà consolidata”
Se la Fashion Team si prepara a diventare la prima agenzia italiana a rappresentare disabili, ben diversa è la situazione all’estero. Oltreoceano, società come la Target o la Nordstrom impiegano persone con disabilità dai primi anni Novanta. In Canada la Ben Berry – celebre per la campagna pubblicitaria Dove – sin dal 1993 è passata alle cronache per aver lanciato modelle oversize, di diversa etnia e abilità. Nel Regno Unito più o meno in contemporanea l’agenzia Louise Dyson ha lanciato il primo casting per modelli disabili della storia, “Model in a Million”, per la campagna promozionale della “Sunset Medical”, azienda produttrice di sedie a rotelle in cerca di un testimonial con reali problemi motori. L’idea ebbe un successo tale che la vincitrice Shannon Murray, su sedia a rotelle dall’età di 14 anni, è entrata a pieno titolo nel mondo del fashion, tanto da diventare, nel 2010, testimonial della catena londinese Debenhams.
“Model in a Million è stato il lancio perfetto”, racconta la Dyson. “Abbiamo ricevuto pubblicità fenomenali in tutto il mondo. Per ottenere credibilità nel settore ho usato la reputazione conquistata negli anni, con l’obiettivo di creare un nuovo mercato e di cambiare totalmente la mentalità dell’opinione pubblica sulla disabilità, attraverso il potere delle campagne pubblicitarie. In seguito ho compreso l’importanza dell’inclusione anche nel mondo della televisione, del cinema, del teatro. Esistono interpreti straordinari e brillanti, con abilità incredibili”. Nel 1999, Louise Dyson dà vita alla “VisABLE”, la prima agenzia al mondo a rappresentare esclusivamente modelle, modelli, attori e presentatori con differenti abilità, convinta delle enormi potenzialità che il settore poteva offrire.
“Quando ho cominciato, cercando di incoraggiare gli inserzionisti a scegliere modelli e modelle disabili nelle campagne pubblicitarie, tutti pensavano che fossi pazza. Il tempo mi ha dato ragione”. Sono trascorsi 18 anni da allora e nel Regno Unito, non si tratta più di un fenomeno di nicchia. “Oggi nel nostro catalogo figurano oltre 80 book fotografici. Senza contare quelli di artisti ed artiste indirizzati al mondo del teatro e del cinema. Tra i nostri clienti c’è la Royal Bank of Scothland, British Airways, Visa, Bbc. I guadagni? 700 sterline al giorno, come un qualsiasi professionista”. Per entrare a far parte della VisaABLE, bisogna innanzitutto sottoposti ad un questionario attitudinale. E’ la stessa Dyson ad addestrare le nuove leve. Il tutto gratuitamente. “La nostra motivazione è molto diversa da quelle delle agenzie regolari. Ha sempre operato come impresa sociale, con solo obiettivi etici”.
“Rispetto al passato, in Gran Bretagna, credo sia migliorata la percezione delle persone con disabilità nel mondo della moda”, ribadisce Shannon Murray, storica modella dell’agenzia. “Le persone sono più interessate ad una maggiore uguaglianza e a varietà etnica e di abilità. Credo però che una rappresentazione della diversità più positiva possa aiutare le persone a sentirsi maggiormente a proprio agio con il proprio corpo e a rafforzare la propria autostima. Sono milioni i disabili nel mondo. E’ giusto riconoscere le nostre capacità”. Scrittrice, attrice, presentatrice, attualmente la Murray sta studiando per diventare avvocato. “A coloro che sognano di entrare nel fashion system consiglio di essere pronti a viaggiare molto, a ritmi di lavoro massacranti. Fondamentale il lavoro di squadra. Ci vuole un sacco di gente per fare una grande fotografia”. E conclude con un monito: “E’ fondamentale essere realisti e pronti al rifiuto. Non credo siano ancora maturi i tempi per costruire una carriera duratura. Non c’è purtroppo abbastanza lavoro per vivere di moda”. (Loredana Menghi)
(superabile.it)