L’uso migliore della tecnologia: le 5 startup più innovative nel campo disabilità

Secondo le stime delle Nazioni Unite, le persone disabili nel mondo sono circa 650 milioni, di cui 120 milioni di Europa.

Persone la cui vita potrebbe avere un deciso miglioramento grazie alle nuove soluzioni e ai prodotti che la tecnologia è in grado di offrire.
Proprio al fine di facilitare la loro diffusione, sono diverse le iniziative istituzionali che si stanno diffondendo nel mondo.

Un esempio è quello dato dalla Commissione Europea, che nel 2019 ha approvato l’European Accessibility Act, un documento che punta ad aumentare l’accessibilità di un numero sempre crescente di prodotti e servizi nel Vecchio Continente.
Secondo il sito dell’Unione Europea, grazie a questa legge, sia le persone con disabilità che le persone anziane potranno beneficiare di prodotti e servizi più accessibili sul mercato, e a prezzi più competitivi.
Questo aspetto è di particolare rilevanza, soprattutto tenendo conto che i dati Eurostat ci dicono che, nel 2018, in Europa il 28,7% della popolazione di età pari o superiore a 16 anni e con una disabilità era a rischio di povertà o esclusione sociale, rispetto al 19,2% di quella senza limitazione. Dati simili anche rispetto al tasso di rischio di povertà: 20,9% contro il 15%.
I prodotti e i servizi interessati da questa normativa sono molti, e spaziano da computer e sistemi operativi sino a servizi relativi al trasporto aereo, navale, ferroviario e su strada.
Una spinta importante a un mercato che, secondo TechCrunch, a livello mondiale varrà sino a 26 miliardi di euro.
Anche il mondo delle Startup si sta muovendo con decisione in questa direzione, proponendo soluzioni innovative sempre nuove e creative, che puntano a dare un aiuto concreto alla vita quotidiana delle persone disabili.
 

5 Startup innovative nel campo della disabilità:

Munevo

Munevo offre un sistema che permette alle persone in carrozzina di poter guidare il proprio mezzo attraverso i movimenti della testa, senza dover usare le mani o dover dipendere dall’aiuto di qualcuno per potersi spostare. Attraverso l’uso di semplici Smart Glass, le persone affette da disabilità possono controllare gli spostamenti della carrozzina.

L’idea che ha dato vita a questa startup, fondata nel 2018 a Monaco, è partita dalla riflessione su quanto le malattie come la sclerosi multipla, il Parkinson o le lesioni del midollo spinale possano limitare gravemente la libertà di movimento di una persona e la sua indipendenza. Da qui l’intuizione di creare qualcosa che avesse un impatto positivo sulla mobilità delle persone su sedia a rotelle fornendo un sistema di controllo semplice e immediato.


Handi
Handi è una startup che progetta sex toys che non richiedono l’uso delle mani. È stata fondata dal consulente per la disabilità e attivista Andrew Gurza, insieme a Heather Morrison, stratega dell’innovazione,  a partire da una considerazione molto semplice ma scioccante: centinaia di milioni di persone in tutto il mondo non possono masturbarsi a causa di limitazioni della mano (dolore, immobilità, mancanza di destrezza, debolezza ecc.).
Un argomento difficile di cui parlare, e spesso addirittura un tabù. Secondo le ricerche di mercato dei due fondatori, oltre il 50% delle persone con disabilità fisiche intervistate hanno dichiarato di avere notevoli difficoltà nel raggiungere il piacere sessuale. Questo mette le persone nell’imbarazzante posizione di  dover chiedere aiuto a qualcuno e di dover pagare. In questo contesto, una startup di questo tipo può davvero risolvere una delicata e complessa problematica in maniera semplice.

WayfindrAgf

Wayfindr è una startup che aiuta i non vedenti a muoversi in maniera autonoma negli ambienti interni, grazie a un sistema di navigazione audio inclusivo e accessibile, con un’utenza potenziale di ben 285 milioni di non vedenti del mondo. Wayfindr è nata a Londra nel 2015, e ha sviluppato Open Standard, il primo sistema di navigazione audio accessibile approvato a livello internazionale.

L’Open Standard di Wayfindr è un sistema che può essere continuamente implementato e integrato dalla informazioni che gli vengono fornite dai diversi servizi di navigazione digitale e da quelle che gli stessi proprietari dei locali possono dare. In questo modo, i fondatori della startup puntano a rivoluzionare il modo in cui le persone non vedenti si possono spostare nei diversi luoghi in cui non hanno familiarità di movimento, in tempo reale.

Talking Hands
Talking Hands è un progetto dell’azienda Limix per permettere la comunicazione diretta fra non udenti e normo-udenti.
Si tratta di un dispositivo indossabile per persone che non possono comunicare verbalmente, che consente la traduzione di segni in voce. Il dispositivo registra i movimenti delle mani, li traduce e li trasferisce ad uno smartphone, che pronuncia la frase tramite un sintetizzatore vocale.

Talking Hands inoltre si è dimostrato uno strumento utile anche per un altro scopo: aiutare i genitori di bambini affetti da autismo. Una prima sperimentazione ha dimostrato infatti che il dispositivo Talking Hands è in grado di insegnare a questi bambini a prendere confidenza con la comunicazione verbale, aiutandoli a pronunciare per la prima volta alcune parole.

ResuRight
Ultimo ma non meno interessante, il caso di ResuRight, una Startup che ha sviluppato un sistema per prevenire casi di decesso o disabilità nei neonati che necessitano di ventilazione polmonare o altre pratiche di rianimazione post nascita.
Il primo prodotto che hanno creato è un monitor che viene impiegato al fine di regolare la ventilazione polmonare, un’attività complessa da gestire specialmente per i neonati.

ResusRight RTM fornisce  dati e feedback ai rianimatori sul loro operato, permettendogli di regolare, ottimizzare e migliorare in tempo reale la loro attività di ventilazione. Il lavoro di ResuRight è particolarmente  importante proprio perché comporta la raccolta e lo studio di dati e informazioni in un campo in cui questi sono fondamentali e di cui vi è scarsa disponibilità
 
Dato il potenziale di questo settore, abbiamo parlato di questo argomento con Pete Horsley, Ceo di Remarkable, il primo programma di accelerazione al mondo dedicato alle startup che offrono servizi e prodotti per persone con disabilità, con sede in Australia.

Pete Horsley, Ceo di Remarkable

La riduzione dei costi della tecnologia, un aumento degli investimenti nel settore e l’interesse di Big Tech come Microsoft e Apple hanno fatto si che il mercato dei prodotti e dei servizi per le persone disabili crescesse considerevolmente negli ultimi anni. Le persone sensibili a questa tipologia di problematiche, o coloro che le vivono in prima persona, si sono trovate ad avere maggiore facilità nello sviluppo di soluzioni in questo senso.
Prima solo il mondo del volontariato e del non-profit si occupavano di questo settore, oggi invece finalmente se ne è capito il valore economico e il potenziale.
Inoltre, rispetto al valore economico, le stime parlano di circa 26 miliardi di dollari, ma a mio avviso il numero è molto più alto.
Se pensiamo infatti che la popolazione sta invecchiando sempre di più, questo influirà necessariamente sul numero di persone che progressivamente saranno affette da disabilità, e di conseguenza sulle dimensioni del mercato di soluzioni ad esse dedicate.”
Quali saranno a tuo avviso i maggiori trend di sviluppo del settore?
La robotica, l’Intelligenza Artificiale e le Wearable Technologies sono oggi le aree che producono maggiori risultati. Il settore è pronto oggi per la Disruption che l’innovazione tecnologica può portare al suo interno. In particolare, riguardo all’intelligenza artificiale, questa potrà permettere una personalizzazione e un’adattabilità sempre più sofisticate di prodotti e servizi, che soprattutto nel caso della disabilità è un plus incredibile.”
 
E le Startup si stanno dimostrando ricettive?
Stanno aumentando sempre di più, riceviamo ogni anno candidature da tutto il mondo: USA, Australia, Israele, Sud America, Azerbaijan, Uk, Singapore, Giappone…”
 
Qual è il valore principale che secondo te le vostre startup possono portare alla vita delle persone?
Più inclusione: aiutare tutti ad avere più inclusione sociale ed economica. Tutti devono poter partecipare alla vita della società. Aiutare le interazioni è fondamentale per chi invece non può farlo, non può ricevere o dare stimoli dal/all’ambiente.
È il nostro ultimo goal. Vogliamo che le nostre startup producano questo.
E poi, spesso non ci pensiamo, ma le soluzioni pensate per le persone disabili hanno ricadute positive nella vita di tutti, come nel caso delle tastiere e dei messaggi vocali, o dei protocolli email speciali”.

(itbusinessinsider.com)

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