Una lista di 7 titoli (+1) che, con linguaggi diversi e da punti di vista differenti, raccontano e spiegano la disabilità: dai saggi ai romanzi, migliaia di pagine per conoscere e comprendere
Mio fratello rincorre i dinosauri
(Giacomo Mazzariol, Einaudi 2016)
Hai cinque anni, due sorelle e desidereresti tanto un fratellino per fare con lui giochi da maschio. Una sera i tuoi genitori ti annunciano che lo avrai, questo fratello, e che sarà speciale. Tu sei felicissimo: speciale, per te, vuol dire “supereroe”. Gli scegli pure il nome: Giovanni. Poi lui nasce, e a poco a poco capisci che sì, è diverso dagli altri, ma i superpoteri non li ha.
Alla fine scopri la parola Down, e il tuo entusiasmo si trasforma in rifiuto, addirittura in vergogna. Dovrai attraversare l’adolescenza per accorgerti che la tua idea iniziale non era così sbagliata. Lasciarti travolgere dalla vitalità di Giovanni per concludere che forse, un supereroe, lui lo è davvero. E che in ogni caso è il tuo migliore amico.
Sfida sull’oceano. Un’eccezionale impresa di mare in sedia a rotelle
(Andrea Stella, Edizioni San Paolo, 2018)
Il progetto Wheels on Waves (Ruote sulle Onde) nasce dalla caparbietà di un gruppo di persone riunite attorno alla Onlus Lo Spirito di Stella, dal nome del catamarano privo di barriere architettoniche che ormai da 15 anni solca i mari come alfiere e testimone dei diritti della disabilità.
WoW è un lungo viaggio, di grande valore simbolico, che a maggio del 2017 parte da Miami e termina a Venezia in settembre: 21 tappe e 21 equipaggi che si alternano, con la presenza di uomini e donne di varia nazionalità in sedia a rotelle, che partecipano attivamente al governo della barca, ai turni di guardia, alla cucina. Si tratta di far conoscere la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità al maggior numero possibile di persone e in più parti del mondo.
Felicottero
(Kim Crabeels e Marije Tolman, Edizioni Sinnos, 2018)
Il libro si ispira alla storia di Marc Herremans, atleta belga di triathlon, vittima di un grave incidente rimasto paralizzato nella parte inferiore del corpo. Da quel momento ha iniziato a praticare lo stesso sport in sedia a rotelle, raggiungendo numerosi traguardi e diventando un modello per molte persone con e senza disabilità.
Felicottero era un grande campione sportivo, noto a tutti per i suoi successi nelle più svariate discipline: dai 50 metri di corsa veloce alla pesca al gamberetto. Caduto però un giorno dalle nuvole, all’uccello resta una gamba sola, tanta nostalgia dei tempi d’oro e pochi amici. Dodo, Airone e Pinguino che erano soliti accompagnare le sue imprese, d’improvviso e proprio nel momento più critico, si fanno infatti latitanti.
Per fortuna Felicottero incontra Millepiedi che con le parole e gli stimoli giusti, dettati da un arguto contrasto quantitativo di arti gli offre la spinta che da solo stentava a trovare, aiutandolo a cogliere l’occasione per una vera e propria rinascita.
Anna che sorride alla pioggia
(Guido Marangoni, Sperling&Kupfer, 2017)Un’ora dopo aver letto l’esito del test di gravidanza, avevo già montato un canestro in giardino. “È un maschio, me lo sento!”. Perché dopo due meravigliose figlie femmine era giusto, se non pareggiare i conti, almeno bilanciare un po’ le parti. A Daniela l’ultima cosa che interessava era il sesso della creatura che portava in grembo. Bastava che fosse sana, diceva. Che poi è il pensiero di ogni genitore, solo che, quando la vita ti ha già messo alla prova, quel pensiero non lascia spazio a nessun altro. Poi ci fu il succo alla pera. Qualche sorso per svegliare a suon di zuccheri il piccoletto, in modo che si posizionasse a favore di ecografo.
Fu quello il giorno in cui capii che mi dovevo preparare, perché qualcosa stava davvero per cambiare. Quando la dottoressa ci convocò e senza tanti preamboli ci disse: “Si tratta della trisomia 21”, invece, capii un’altra cosa: che Daniela era già pronta. “È maschio o femmina?”, chiese, lasciandomi a bocca aperta ancora una volta. Perché adesso sì, l’unica cosa che contava era sapere chi sarebbe arrivato nella nostra famiglia. Era Anna la buona notizia che stavamo aspettando.
Come supereroina sarei super! La mia vita con la sindrome di Down
(Verena Elisabeth Turin con Daniela Chmelik, Edition Raetia)
In questo libro l’autrice descrive sè stessa, la sua vita, la sua famiglia, il suo lavoro presso una casa di riposo, le attività con le quali occupa il tempo libero. E’ un libro semplice, con frasi brevi che si fanno leggere velocemente. Verena parla di sé facendoci conoscere ogni suo aspetto: figlia, nipote, zia, lavoratrice, attivista, musicista; ma porta anche tante riflessioni intorno al tema della “diversità” e non solo. “Se mi guardo allo specchio, allora mi sorrido” scrive a un certo punto. “Questo libro parla alle altre persone di me e dei miei sentimenti. Affinché le persone vedano con altri occhi“.
Martino Piccolo Lupo
(Gionata Bernasconi, Simona Mulazzani, Edizioni Carthusia, 2015)
Martino non è un cucciolo come gli altri: non ulula alla luna e adora mangiare le ciliegie. “Non sarà mai un vero lupo!”, dice il capobranco alla mamma lupa. Ma quando Martino incontrerà un’oca spaventata e una volpe affamata, tutti capiranno chi è veramente. Bisogna guardare oltre le apparenze e le diversità per conoscere Martino. Una lettura per capire e spiegare l’autismo.
Come nuvole di cotone: L’adolescenza raccontata con occhi diversi
Il Capitano è un diciassettenne disabile che ha una propria teoria: per vedere veramente bisogna chiudere gli occhi. Costretto a convivere con le proprie difficoltà, affronta alcuni dei temi che stanno più a cuore agli adolescenti: la paura di non essere accettati, il timore del giudizio degli altri e della solitudine, la voglia di essere apprezzati e il prezzo che si è disposti a pagare, i diversi modi di reagire, il rapporto non sempre facile con i genitori o con i social, ma anche l’amore, la gelosia, la capacità di spendersi per gli altri. Lieve e autoironico, attraverso una serie di episodi dai toni diversi intreccia il proprio percorso di vita a quello delle persone che gli stanno intorno, in particolare dei suoi coetanei, per imparare a crescere e ad amare, tenendo conto dei propri limiti, ma puntando anche a realizzare se stesso.
Noi Siamo Immortali
(Giovanni Cupidi con Veronica Femminino, Edizioni Mondadori Electa, 2018) Giovanni non è nato per arrendersi. Questa convinzione lo accompagna da sempre, soprattutto da quando, all’età di tredici anni, è diventato tetraplegico. Da quel giorno tutto è cambiato, tutto è diventato più difficile – alzarsi dal letto, vestirsi, spostarsi – e di colpo la vita si è trasformata in una sfida continua. Ma nonostante questo Giovanni è andato avanti e ha affrontato la sua difficile situazione con coraggio, forza e determinazione.
Ha studiato, lavorato e viaggiato, e sulla sua sedia a rotelle ha raggiunto traguardi ai quali nessuno pensava potesse approdare nella sua condizione. In questo libro Giovanni racconta la sua storia: il prima e il dopo, la spensieratezza dell’infanzia, il rapporto con i genitori e gli amici, fino alla malattia e alla rinascita. Ma non solo. In queste pagine l’autore ci parla della sua battaglia per i diritti dei disabili, del suo ruolo di attivista e dell’impegno costante profuso per dare voce a chi troppo spesso viene dimenticato dalle istituzioni.
E poi gli obiettivi raggiunti, i desideri, i sogni e le ambizioni verso cui tendere da una carrozzina elettronica, che da impedimento può diventare un mezzo per “muovere” il mondo. Noi siamo Immortali è un omaggio alla vita, alla forza di volontà e all’orgoglio. Perché la storia di Giovanni è la storia di tanti che non hanno voglia di nascondersi e pretendono di mostrarsi per quello che sono: esseri unici e irripetibili.