Le tecnologie che orientano i non vedenti (e non solo)

La mascherina nera scende sugli occhi oscurando ogni usuale punto di riferimento, una voce metallica dallo smartphone è l’unica guida per attraversare le strisce pedonali. E anche se siamo in un luogo protetto non è facile inquadrare le strisce col telefonino, seguire le istruzioni audio («un po’ più a destra», «gira a sinistra», «prosegui») e lasciarsi andare al seppur immaginario traffico milanese.
Ma per un non vedente come Cristian Bernareggi la mia difficoltà si trasforma, al contrario, in una possibilità: attraversare la strada in autonomia. Da un anno lo fa per testare Zebra Localizer, un prototipo avanzato messo a punto dalla sua startup, Everyware Technologies. Questa tecnologia presuppone il solo uso dello smartphone. Le strisce sono riprese con la videocamera, l’orizzonte è calcolato grazie agli accelerometri. Tecniche di computer vision elaborano i dati video e a questo punto viene stabilita la posizione e la direzione. L’utente viene guidato nell’allineamento con le strisce e il Voice Over dello smartphone legge ad alta voce le istruzioni.
La spinoff – che fa capo al dipartimento di Informatica dell’Università di Milano – ha già sviluppato un’app che consente di orientarsi negli spazi aperti. iMove – disponibile gratuitamente solo su app Store – ha avuto 20mila download. Attraverso il gps e le informazioni di Google Maps permette di localizzare l’indirizzo e i negozi nelle vicinanze ed è stata realizzata grazie al supporto di Retina Onlus. L’applicazione è utile non solo ai non vedenti o agli ipovedenti ma anche a tutti coloro che non hanno un buon senso dell’orientamento o che si trovano in una città sconosciuta. Sul versante indoor hanno messo a punto un’app (gratuita) che si basa su un sistema di codici numerici con i Qr Code. Fiera Accessibile è stata realizzata per Fiera Milano Rho. In futuro potrebbero essere adottati i sistemi di mappature wifi, come quelli che sta mettendo a punto Google. «A breve presenteremo l’app al tavolo Giovani dell’Expo2015 – spiega Sergio Mascetti, chief technology officer di Everyware technologies – E applicazioni interessanti potrebbero esserci negli spazi di attraversamento come metropolitane e aeroporti. O nei musei, per visite guidate pensate in base alle esigenze del pubblico».In questo settore un caso di successo è l’applicazione AriadneGps. Ad agosto scorso l’ingegnere bolognese Luca Ciaffoni – invitato da Apple due anni fa a parlare a San Francisco alla conferenza mondiale degli sviluppatori, proprio a seguito di questa app – ha rilasciato la nuova versione. L’app, usando il gps, offre la possibilità di conoscere la propria posizione e di monitorarla mentre si cammina, potendo decidere di essere informati su quello che cambia durante il percorso, civico, via. Inoltre memorizza punti preferiti e l’utente può essere avvisato, ad esempio in treno, autobus, quando ci si avvicina a uno di essi, con suono, vibrazione e, se si usa VoiceOver anche a voce.

Utilizza invece il bastone il sistema, ideato dal professor Luca Fanucci del dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Pisa. Il bastone intelligente (Smart Cane) costruito in fiberglass, è abbinato a un percorso individuato da una coppia di cavi interrati connessi a un trasmettitore e da uno smartphone Android su cui è installata una specifica applicazione che comunica via Bluetooth col bastone. Nata dalla collaborazione con il Cnr di Pisa e l’Unione nazionale ciechi, la tecnologia rientra nel piano «Le mura per tutti», all’interno di un più ampio progetto «Lucca… diventare accessibile», realizzato dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca nell’ambito delle attività della Lega delle città storiche accessibili (Lhac). È stata presentata all’ultima edizione di Lubec e a dicembre verrà illustrata in un workshop al Mit di Boston. 
(ilsole24ore.it)

di Giovanni Cupidi

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