Analisi del Piano d’azione biennale. Fra le proposte la definizione della disabilità “globale”, graduazione della disabilità in base ai “funzionamenti di base”, progettazione personalizzata e “forme di finanziamento diretto alle famiglie”: le proposte del Programma nazionale.
La riforma e il perfezionamento del sistema di accertamento della disabilità e del conseguente accesso ai servizi e alle prestazioni è uno degli obiettivi indicati dall’Osservatorio nazionale sulla disabilità nel Programma d’azione approvato a febbraio, che sarà oggetto dell’imminente Conferenza nazionale (Bologna, 12-13 luglio). Questa la fotografia del sistema, scattata nel primo capitolo del Programma, dedicato proprio al sistema di certificazione della disabilità: “Sono evidenti gli aspetti di complessità e inefficienza, indotti da un sistema normativo stratificato e complesso, caratterizzato dalla sovrapposizione di molteplici responsabilità istituzionali, luoghi e modi di valutazione, che rendono talvolta difficile il rapporto tra cittadino e sistema di welfare e alti costi di gestione”.
Definizione. Uno dei difetti alla base di questo malfunzionamento è la concezione stessa di disabilità, “ancorata ad una visione medica e medicolegale”. L’Osservatorio propone quindi un cambio di prospettiva: “è basandosi sul ‘funzionamento’ globale della persona valutato sull’intero fronte dei sui diritti/doveri, che la valutazione assume un significato di pratico e operativo supporto alla progettazione personalizzata, superando definitivamente le logiche ‘tutte al negativo’ di: percentualizzazione dell’inabilità/invalidità, della capacità lavorativa, dell’handicap”.
Azione. Riformare il sistema di accertamento della condizione e accesso ai servizi richiede innanzitutto l’avvio di un processo di “riforma della legge della Legge 104/92, che preveda l’introduzione specifica della definizione di ‘persona con disabilità’ indicato dalla Convenzione Onu”.
Il nuovo sistema valutativo che ne deriverà prenderà in esame “i funzionamenti dellapersona con riferimento specifico ai principali luoghi di vita della persona con disabilità: famiglia, scuola e lavoro” e utilizzerà, tra l’altro, i nuovi “strumenti valutativi sperimentati e promossi nel territorio nazionale da ItaliaLavoro”.
“Graduazione” della disabilità. Per l’accesso ai benefici e ai servizi, si terrà conto del “grado” di disabilità, che sarà misurato sulla base “dei diritti/funzionamenti di base: salute, cura di sé, scuola/formazione, lavoro e inclusione sociale determina la condizione di “gravità della disabilità”. In fase di avvio del nuovo sistema – precisa l’Osservatorio – la graduazione si può basare sulla sola valutazione della necessità di ‘sostegno’ personale”.
Sostegno economico. Per quanto riguarda le risorse finanziarie destinate alla disabilità, l’Osservatorio da un lato chiede che sia incentivato il Fondo nazionale per le non autosufficienze, dall’altro ipotizza la riforma delle attuali forme di assistenza economica, anche tenendo conto del “rischio di ‘impoverimento’ della persona con disabilità e fortemente acuito in questa fase di crisi economica del Paese”. Infine, per favorire e sostenere il processo di inclusione sociale, si chiede di elaborare “una progettazione personalizzata e la definizione di un budget integrato di progetto”. E’ riconosciuta, in particolare, “la libertà di scelta dei servizi accreditati attivabili a fronte del progetto e la possibilità di forme di finanziamento diretto alla persona (famiglia)”.
di Giovanni Cupidi