La mamma australiana che gira il mondo con il figlio disabile in spalla

Dalle Hawaii a Bali, dal mare alla montagna, per portare avventura e amore nella vita di Jimmy

Quando a 17 anni ha scoperto di avere un bambino disabile, Niki Antram promise a se stessa che gli avrebbe dato la vita migliore possibile. Oggi, che di anni ne ha 43, la signora australiana può dire di aver fatto il massimo: ha portato il figlio sulle spalle in giro per il mondo, dalle Hawaii a Bali, pur di fargli vivere una vita avventurosa. Due anni fa erano pronti a partire per il Canada, ma l’Australia ha chiuso i propri confini per la pandemia e ha fermato il viaggio di mamma e figlio: oggi, che potrebbe ripartire, la signora Antram teme però di non essere più abbastanza giovane e di non riuscire a trasportare il suo ragazzo, ormai troppo pesante.

Jimmy — che è cieco e ha disabilità fisiche e mentali — ha infatti bisogno di assistenza 24 ore su 24 e ha una sedia a rotelle, ma la sua mamma non ha mai voluto usarla: ha sempre preferito portarlo in spalla e aiutarlo a camminare da solo, almeno per brevi distanze.

«Quando pianifico una grande vacanza, mi assicuro sempre di avere molti pannolini, vestiti, ma anche coperte, lenzuola e federe», ha raccontato al Daily Mail australiano la signora Antram, che ha un sito — Niki and Jimmy: His World, My Vision — in cui racconta le avventure di famiglia e pubblica foto del suo ragazzo mentre attraversa montagne o foreste pluviali. Viaggi che richiedono una programmazione meticolosa, e che obbligano la signora a chiamare in anticipo ogni luogo che visiterà, dagli hotel ai ristoranti, per informarli delle condizioni di Jimmy.

«Anche se so che andrà tutto bene, preferisco spiegare a tutti le nostra situazione per assicurarmi che capiscano e che siano felici di averci», dice, spiegando che a volte capita che qualcuno non possa o non se la senta di ospitarli, magari per problemi logistici o per i pericoli legati alle condizioni di Jimmy.

«Ho capito come portare Jimmy sulle spalle mentre trasportavo una valigia e un trolley in un aeroporto, prima che mi dessero la sedia a rotelle con cui ci dovevamo imbarcare», ricorda la signora Antram, che si dice fortunata che Jimmy abbia i suoi stessi interessi: entrambi amano la vita all’aria aperta, l’acqua e le avventure. «Dalle Hawaii a Bali, stavamo in giro tutta la notte perché lui è un “animale da festa” come ero io all’epoca. Mi impegno a fargli vivere una vita migliore e avventurosa, e il più delle volte sono le cose semplici quelle che ama di più».

Quando non sono in viaggio, mamma e figlio vivono sulla Sunshine Coast del Queensland, a circa 100 chilometri da Brisbane, e sono soliti fare giri in bicicletta all’alba, con Jimmy in un rimorchio e mamma Niki che pedala. Prima di uscire, però, la signora Antram ha già preparato la colazione, dato da mangiare a Jimmy, lo ha vestito e ha lavato le lenzuola della notte: una routine faticosa, che non le impedisce tuttavia di allenarsi o seguire lezioni di fitness con Jimmy al seguito, che magari gioca con la sabbia o ascolta i suoni attorno a lui.

«Lui è la mia ispirazione», spiega la signora Antram, che ha cominciato a scoprire i problemi del figlio quando aveva circa due mesi, e ha avuto bisogno di «parecchio» tempo per accettarli. «Lui è sempre felice, sorridente, non mi vede in modo convenzionale, ma sono sicuro che nella sua mente ha una sua immagine di come sembro». Ogni giorno, mamma Niki cerca ancora di insegnare a Jimmy movimenti e nuove parole: le sue preferite sono «yay» e «oww», che di solito pronuncia al momento di andare a dormire.

«Sa che ha bisogno di lavarsi i denti, cosa che odia», dice la signora Antram. «Allora dice “oww”. Io gli tengo la bocca aperta, lui si lamenta, ma mi permette di lavargli i denti… alla fine è molto contento, perché finalmente si addormenta». Attorno alle 16, Jimmy è pronto per andare a letto: eppure mamma Niki lo sente spesso «ridacchiare» nella sua stanza mentre si addormenta.

«Essendo diventata mamma così giovane, non ho avuto quella vita spensierata che ha la maggior parte dei diciassette anni», dice la signora Antram. «A volte però mi chiedo come posso essere triste quando osservo Jimmy, che non ha mai visto colori, nuvole o arcobaleni, eppure se ne sta semplicemente seduto con un sorriso». (rielaborazione corriere.it)

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