di Lucio Luca
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Io quell’incidente me lo ricordo bene. Anche perché l’ho rivisto un sacco di volte su YouTube e continuo ancora a chiedermi come caspita sei uscito vivo da quell’ammasso di lamiere. Davvero, come hai fatto?
Eri morto, irrimediabilmente morto. Penso che nemmeno tua moglie Daniela e tuo figlio Niccolò, che ti strapparono letteralmente alla Signora Nera per riportarti a casa sulle colline bolognesi, credessero in quei terribili momenti che dalle macerie sarebbe nato per la seconda volta un campione più forte di prima, incredibilmente più forte, anche senza gambe, con il corpo martoriato dalle ferite e i segni indelebili di quello schianto.
Io non so dove caspita hai trovato la forza di ricominciare tutto daccapo, allenandoti come un pazzo per dimostrare al mondo, ma soprattutto a te stesso, che l’anima è più forte di una macchina da corsa che ti centra a 200 all’ora e che ti riduce in poltiglia.
Vabbè, uno dice, alla fine ti è andata bene. Sei vivo, sei comunque una persona conosciuta, hai fatto la Formula 1, basta che vai in tv dalle Barbare D’Urso e affini a raccattare un gettone di presenza e puoi serenamente (?) continuare a tirare avanti senza l’affanno di arrivare alla fine del mese. E invece no, tu sei uno corna dure e le comparsate non ti possono bastare. Tu vuoi fare le olimpiadi, ok le paraolimpiadi, va bene lo stesso.
E ti metti a correre in bici, l’hand bike mi pare che si chiami, non usi le gambe che hai regalato al cielo, ma le braccia che improvvisamente sono diventate forti, fortissime, e quel trabiccolo vola, vola che sembra quasi una macchina da corsa, quelle che hai comunque nel cuore. Che poi, io mi chiedo, ma come cazzo si può ancora avere nel cuore una cosa che ti stava spedendo al Campo Santo? Vabbè, tu sei Alex Zanardi da Castel Maggiore… ogni tanto me lo scordo.
E corri, corri, corri… E vinci. Le vinci a Londra, quelle cazzo di Olimpiadi – ok, paraolimpiadi, è uguale – ma siccome sei Alex Zanardi da Castel Maggiore, non ti basta e continui ad allenarti come un pazzo. Anche se non sei più un ragazzino, hai 50 anni e una famiglia che ti vuole bene, potresti rilassarti ma figurati se lo farai mai. E l’altro giorno ti presenti a Rio, fai una rimontona che manco il Liverpool nella finale di Champions contro il Milan e vinci la medaglia d’oro un’altra volta. Che sarà, la seconda? La terza? Non lo so, penso solo che non sarà l’ultima. Perché tu sei Alex Zanardi da Castel Maggiore… senza chiacchiere.
Ai giornalisti dici due o tre cose che ancora mi vengono i brividi a sentirle. “Io vedo dei traguardi dove altri non vedono neppure dei percorsi” – è il tuo inno alla vita, a non mollare mai, a combattere fino alla fine. E vale più di migliaia di trattati sociologici e puttanate da social network. “Io penso che Nostro Signore abbia problemi ben più seri per occuparsi del mio destino, ma stavolta sono sicuro che mi ha spinto lui, altrimenti non ce l’avrei fatta…”. “Se ci impegnassimo di più a essere brave persone, questo paese andrebbe meglio. Molto meglio…”.
E mi viene in mente che due o tre anni fa, animato da sacro furore, scrissi persino una mail a tre o quattro parlamentari amici (oddio, amici… diciamo conoscenti) per suggerire loro di battersi e convincere così il presidente della Repubblica a nominare Zanardi senatore a vita. Qualcuno mi disse che era una cazzata e infatti aspetto ancora una risposta dai parlamentari amici (oddio amici… diciamo conoscenti). Secondo me, però, non è una cazzata, perché se penso che in quei palazzi c’è gente che confonde il Cile col Venezuela, che blatera di scie chimiche, che si dice di sinistra e poi asfalta i diritti dei lavoratori andando a cena con i padroni, o che di giorno incontra la Merkel e la sera si spartisce le aspiranti starlette perché “la patonza deve girare”, e insomma… se in quei palazzi c’è gente del genere, perché non potrebbe starci anche uno che ogni giorno ci insegna cos’è la vita soltanto con il sorriso?
Forse, potrebbe essere la risposta, perché con quelli, effettivamente, ha ben poco da spartire. E comunque sia… in bocca al lupo Alex, ché di Olimpiadi – ok, paraolimpiadi ma è lo stesso – ne hai davanti ancora tante.
(https://abbraccioblog.wordpress.com/2016/09/16/la-lezione-di-alex-zanardi/)
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Segnalo che Zanardi ha appena vinto un’altra medaglia d’oro….