Aiutare Tachidino, l’amico dinosauro, a catturare una specifica caramella colorata che sbuca all’improvviso e percorre traiettorie vivaci e casuali. Quando il bambino cattura il bon bon giusto compare per brevissimo tempo una parola da leggere e da suggerire a Tachidino: se il suggerimento è corretto il dinosauro può mangiare il dolcetto.
E’ Tachidino, l’app per vincere la dislessia. Un gioco semplice e divertente che diventa strumento terapeutico attraverso l’intervento di un operatore qualificato nella riabilitazione di questo disturbo della capacità di lettura. Il software si basa su due principi la cui rilevanza ed efficacia per i disturbi dell’apprendimento sono state ampiamente documentate nella letteratura scientifica internazionale. Il primo è il Balance Model di Dirk Bakker, che prevede la stimolazione dell’emicampo visivo destro o sinistro a seconda del tipo di dislessia diagnosticata; il secondo principio è l’allenamento dell’attenzione selettiva visuospaziale, della gestione del movimento rapido e dell’affollamento visivo (crowding), in base alla teoria magnocellulare, che collega le difficoltà di lettura a deficit nella percezione del movimento e nella localizzazione degli oggetti nello spazio. “Difficoltà delle parole, lunghezza, forma e tipologia, tempo di visualizzazione sullo schermo – spiega Massimo Molteni, responsabile della clinica e della ricerca in Psicopatologia presso il Medea – variano in relazione a specifici parametri che possono essere individualizzati in base alle caratteristiche di lettura del bambino, così da ‘allenarlo’ per potenziare le aree dove mostra difficoltà e migliorare le sue capacità di lettura“.
“La nuova piattaforma informatica online – conclude Maria Luisa Lorusso, responsabile del progetto e neuropsicologa presso l’Istituto Scientifico Medea – nasce dall’applicazione dei dati di ricerca raccolti in più di quindici anni di studi sulla riabilitazione della dislessia“.
Tachidino, www.tachidino.com, è disponibile in una versione base, completamente Free, che consente un allenamento a gioco libero. Il percorso è gestito da un algoritmo predefinito, in grado di adattarsi ad alcune caratteristiche del soggetto rilevate dal sistema in base ai risultati ottenuti al gioco.
(ANSA)