La bicicletta per tutti: la startup che mette sulle due ruote anziani e disabili

Dall’Olanda modelli speciali per carrozzine e persone con disabilità: Remoove offre servizi e consulenza per una nuova mobilità


C’è una bella differenza tra rimuovere e ri-muovere, tra mettere da parte e rimettere in movimento vincendo disabilità e immobilità, tra esclusione e inclusione. Partendo dal nome è ben chiaro cosa punti a fare Remoove: «Il nostro obiettivo è abilitare la società: non è la persona che ha una disabilità, ma la società che non è pronta ad accogliere quella persona», sintetizza Mattia Bonanome, cofondatore e Ceo della startup nata non lontana dal lago di Garda.
Quando parla di disabilità Bonanome non intende solo i tre milioni di disabili ex legge 104, ma una platea allargata a dieci milioni di persone in Italia che oltre ai disabili comprende gli anziani che fanno fatica a muoversi o con disabilità lieve. Ma che si può ampliare anche a papà e mamme che vogliono fare la spesa o portare a spasso i figli con modalità alternative: «Bisogna trasformare il concetto di disabilità in diversità in senso lato, che poi rappresenta un fattore essenziale della vita del pianeta con prodotti e servizi adattabili a target più estesi». Da questo punto Alex Zanardi rappresenta un esempio concreto per dimostrare che qualsiasi disabilità, piccola o grande, non deve rappresentare un ostacolo.

Come poter “ri-muovere” quelle persone? “La bicicletta è lo strumento ideale per una mobilità alternativa, in grado di rimettere le persone in grado di muoversi, soprattutto grazie ai modelli pensati per bisogni speciali”, spiega Bonanome, una lunga esperienza di accompagnatore e consulente nel cicloturismo, che ha fondato ad Arco di Trento la startup insieme a due amici uniti dalla passione per le due ruote, Andrea Tomasoni, manager in ambito finanziario, e Matteo Taddei, esperto di comunicazione.
La partenza non è stata facile. Remoove è nata nel dicembre: giusto il tempo di iniziare a ordinare le biciclette ed è arrivato il lockdown. Ma una startup che si occupa di mobilità non poteva certo permettersi di stare ferma, soprattutto perché proprio i disabili erano le persone più colpite dalla chiusura. Remoove ha così iniziato a mettere a disposizione le biciclette olandesi Van Raam, tricicli speciali pensati per i disabili, complici anche i Comuni disposti a chiudere un occhio pur di fornire un servizio ai soggetti che più avevano bisogno di movimento.
L’esperienza ha permesso di mettere a punto le strategie di business che dai servizi a disposizione della sanità pubblica e dell’associazionismo si allargano ai Comuni per la creazione di bike sharing inclusivi e agli operatori turistici. È nato così Garda Hotspot, format di Remoove per mettere in rete albergatori, commercianti e realtà locali con l’obiettivo di raggiungere una nuova fascia di clientela: un target con esigenze specifiche, ma anche con elevato tasso di fidelizzazione se vede soddisfatte le proprie esigenze. Già oggi il target potenziale è attorno al 17% della popolazione europea affetta da disabilità in senso lato, sia patologici sia anziani, un bacino di oltre 130 milioni di persone. Ma le stime parlano di circa il 30% della popolazione che sarà over 65 per il 2040, solo in Italia. Senza tenere conto che accanto alla triciclette ci sono poi bici speciali per portare anziani immobilizzati in carrozzina e cargo bike per spesa e bambini. Per mostrare le potenzialità concrete del servizio sono nati in questo periodo i “Re-bike”, eventi itineranti nel Nord Italia in cui le biciclette speciali vengono messe a disposizione per tutti.

Per scelta i tre fondatori hanno deciso di fare di Remoove una società ordinaria, piuttosto che un’impresa sociale: «La diversità non deve essere affrontata solo con buona volontà, ma con servizi di mercato come per tutte le altre persone pretendendo qualità e professionalità», conclude il president e Ceo Andrea Tomasoni.

(Ilsole24ore.com)

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