Informatici senza frontiere al servizio della disabilità

«Strillone», «I speak again» e «I move again»: le novità per facilitare l’accesso alle nuove tecnologie

Una app per “leggere” i giornali ascoltandoli dal mobile, un comunicatore virtuale per pc e l’open source applicato alla sedia a ruote.. Ovvero «Strillone», «I speak again» e «I move again». Sono le novità al servizio delle persone disabili messe a punto dall’associazione Informatici senza frontiere (Isf), una onlus con base a Treviso e sedi locali in tutte le regioni che si adopera per facilitare l’accesso alle nuove tecnologie di chi vive situazioni di emarginazione o difficoltà in Italia e nei Paesi in via di sviluppo. Ma andiamo per ordine. «Strillone», finalista al premio Wsis 2014 dell’Itu (il World summit on the information society dell’Unione internazionale delle telecomunicazione che fa capo all’Onu), e per l’occasione ribattezzato «Paperboy», è un’applicazione gratuita per non vedenti che consente di ascoltare il giornale mediante la sintesi vocale integrata su smartphone, tablet e pc. È disponibile per Android, per dispositivi Apple e sul web . Ma il suo successo dipenderà da quante testate aderiranno al progetto.

OCCHI ALLA TASTIERA – «I speak again», invece, è un comunicatore web gratuito per pc, semplice e immediato, pensato per chi non riesce a parlare o ha difficoltà di linguaggio e inoltre non può muoversi. Se la persona disabile riesce a utilizzare il mouse il gioco è fatto, basta andare su www.ispeakagain.com e iniziare a cliccare lettere, intere parole o simboli associati a concetti. Il sintetizzatore vocale farà il resto. Altrimenti è possibile scaricare dal sito alcuni programmi che consentono, grazie alla webcam, di spostare il cursore sulla tastiera-video muovendo solamente la testa o le pupille. Realizzato in Puglia per un malato di sclerosi laterale amiotrofica che utilizzava un sistema abbastanza costoso, «I speak again» è invece alla portata di tutti grazie all’impiego del software libero. Ora l’obiettivo è quello di trasferire il principio del movimento oculare agli spostamenti di una carrozzina elettrica. A questo progetto, che si chiama «I move again», sta lavorando Giuseppe Alboré: le sue sperimentazioni sono diventate oggetto di studio, tanto che si è appena laureato in Informatica all’Università di Bari con una tesi intitolata «Interfaccia Arduino per sedia a rotelle guidata da pazienti con gravi disabilità motorie».

RAGAZZI DOWN AL PC – Ma Informatici senza frontiere fa anche formazione. È partita infatti la seconda edizione del corso di alfabetizzazione informatica «Never back Down», realizzato in collaborazione con l’associazione Futuro Down di Benevento. Rivolto a giovani con Trisomia 21 di età compresa tra i 16 e i 22 anni per far acquisire loro dimestichezza con il pc (dai documenti alla posta elettronica, da Internet ai social network), il laboratorio continuerà fino a maggio. Alla fine, i ragazzi potranno creare un vero e proprio blog con la pubblicazione dei lavori realizzati in questi mesi. «Alla base di tutte le nostre iniziative, da quelle nei Paesi in via di sviluppo a quelle in Italia con i detenuti, le comunità per tossicodipendenti o i ragazzi di Scampia, c’è sempre la tecnologia a basso costo – spiega Dino Maurizio, responsabile progetti di Isf onlus –. E parlando di disabilità segnalo anche le trombe adattate in collaborazione con il musicista disabile Vincenzo Deluci dell’associazione Accordiabili e la mostra per non vedenti Sensoltre, realizzata a Bari a fine dicembre, che ha abbinato alle opere tattili la descrizione delle stesse attraverso lo smartphone». Per saperne di più: www.informaticisenzafrontiere.org.

(corriere.it)

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