In Puglia arriva il Gps per ritrovare gli ammalati di Alzheimer

Un sistema innovativo di geolocalizzazioneper ridurre i rischi domestici e le fughedelle persone affette da demenze

Ridurre i rischi domestici e le fughe delle persone affette da demenze. È questo l’obiettivo di «Innova Alzheimer», il progetto sperimentale – primo nel sud Italia – che sarà realizzato nel 2014 dalla cooperativa Anthropos di Giovinazzo (Bari) grazie alla collaborazione della Best srl, società spin off del Politecnico di Bari.
IL SISTEMA – Il progetto, finanziato dal Programma operativo regionale con fondi europei, prevede la realizzazione in totale di 44 kit di assistenza. Di questi la metà servirà a rilevare in modo automatico una eventuale caduta del malato di Alzheimer all’interno dell’ambiente domestico, a cui seguirà una richiesta di soccorso. Gli altri 22 kit permetteranno, con un sistema GPS, il monitoraggio dei pazienti affetti da demenze quando sono fuori casa in caso di fuga o smarrimento. Questa innovazione permetterà alle famiglie di pazienti affetti da demenze di alleviare il carico di cura ed essere informati automaticamente ed istantaneamente della geolocalizzazione del malato di Alzheimer sia in casa sia fuori casa. I due kit saranno collegati tramite un sistema in rete realizzato attraverso internet agli operatori del centro diurno Gocce di memoria di Bitonto che immediatamente interverranno in caso di incidente per allertare la famiglia e soccorrere il paziente.I NUMERI – In Puglia le persone affetta da sindrome di Alzheimer sono quasi 74mila, di cui oltre 6mila vivono in provincia di Bari. «Si tratta di stime per difetto – spiega l’assessore regionale alle Politiche della Salute e Welfare Elena Gentile – perché esiste poi un gran numero di invisibili, coloro che non accedono ai servizi. Un dato destinato a crescere se si considera che in Puglia ogni anno le persone anziane aumentano di 10mila unità. Questo significa che, assieme all’invecchiamento della popolazione, vi è anche una diversificazione delle differenti situazioni di bisogno a cui va data una risposta in termini di servizi e interventi gli anziani». Sul territorio regionale le persone anziane sono 770mila, di cui quasi la metà ha superato i 75 anni di età per un’incidenza totale della popolazione del 195 per gli ultra sessantacinquenni e del 9,2% per coloro che hanno superato i 75. «Il progetto va proprio nella direzione degli indirizzi regionali, spiega ancora l’assessore regionale. Tra gli obiettivi di servizio dell’ultimo Piano regionale delle politiche sociali approvato quest’estate – conclude Gentile – c’è infatti l’incremento della presa in carico a ciclo diurno delle persone con Alzheimer con l’obiettivo di raggiungere entro il triennio 10 posti utente ogni 50mila abitanti. Nella programmazione è previsto, inoltre, un incremento dei servizi territoriali».

FORMAZIONE – La Cooperativa Anthropos dopo l’acquisto dei kit dovrà formare cinque psicologi e psicoterapeuti, per applicare questa innovazione all’interno del centro diurno. L’impiego di questa tecnologia, consentirà l’evoluzione della cartella clinica che, grazie alla nuova strumentazione, diverrà digitalizzata, contribuendo a ridurre i tempi di presa in carico, aggiornamento e consultazione da parte del personale medico e dei familiari.

di Giovanni Cupidi

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