Quest’oggi ho deciso di andar a Palermo a vedere la mostra fotografica dedicata a Steve McCurry. Stavo organizzando questa giornata da molto tempo perché, come sapete, per me non è affatto semplice uscire di casa vista anche la scarsa assistenza di cui vi ho parlato più e più volte. Ci tengo a dirvi subito che la mostra è bellissima e che le fotografie, dalle più celeberrime come La ragazza afgana alle meno conosciute per i non appassionati del genere, sono piene di umanità e tecnica come solo il grande Steve è capace di immortalare. Se potete andateci, la galleria è in allestimento fino al 19 febbraio 2017.
Ma andiamo alle dolenti note che purtroppo sono quasi inevitabili quando a muoversi è una persona con disabilità, come me, in una città non esattamente senza barriere architettoniche.
Una volta entrato dentro la GAM (Galleria d’Arte Moderna) e fatti i biglietti (l’ingresso è gratuito anche per l’accompagnatore) ci viene detto che la galleria dove erano le foto non era facilmente, anzi per nulla, accessibile perché l’ingresso utilizzato per le persone in sedia a rotelle era inagibile a causa di una porta chiusa e non funzionante e che, la beffa, l’altro ingresso aveva sì un solo gradino ma impossibile da superare.
Ovviamente ci lamentiamo e anzi protestiamo vigorosamente e pretendiamo di parlare con la responsabile della mostra, tutto ciò condito da un atteggiamento davvero poco consono degli uscieri che nel loro giustificarsi continuo e nel declinare ogni responsabilità ci invitavano quasi a desistere. Dopo diversi minuti di attesa ed, evidentemente, aver loro interpellato chi di dovere la porta magicamente è stata aperta (porta fuori servizio da 2 anni, così ci han detto) e così ho potuto fruire di opere straordinarie e vivere una bella esperienza ma non vi nego non senza un retrogusto amaro in bocca.
Una persona con disabilità per vivere e gioire anche della bellezza ancora oggi deve superare ostacoli di ogni tipo e far fatica perché se oggi, al posto mio, ci fosse stata una persona meno propensa a protestare per rivendicare un proprio diritto state certi che sarebbe tornato a casa senza poter vedere le foto di Steve McCurry.
Adesso basta!