Figli disabili, dal 2022 in arrivo l’assegno mensile in favore dei genitori disoccupati o monoreddito. Il decreto che attua la misura prevista dalla Legge di Bilancio 2021 è stato firmato il 15 ottobre. Ecco come funziona e quali sono i requisiti per accedere a questa nuova prestazione.
Contributo per figli disabili: sui blocchi di partenza l’assegno mensile in favore di genitori disoccupati o monoreddito.
È stato il Ministero del Lavoro che il 15 ottobre 2021 ha firmato il decreto che attua, dopo quasi un anno, la misura introdotta dalla scorsa Legge di Bilancio e operativa a partire da gennaio 2022.
La prestazione, per ora prevista fino al 2023, va da un minimo di 150 euro fino ad un massimo di 500 euro e verrà erogata dall’INPS ogni mese per un anno intero su domanda del genitore. Passati i 12 mesi la richiesta dovrà essere presentata nuovamente per l’anno successivo.
Ma quali sono i requisiti per accedere, dal 2022 in poi, l’indennità per chi ha figli disabili e come funziona questo nuovo contributo? Facciamo il punto.
Tra le novità contenute nella scorsa manovra c’è il contributo previsto per i genitori disoccupati o monoreddito con figli con disabilità.
La misura, rimasta in stand-by fino ad ora, entrerà finalmente in vigore da gennaio dell’anno prossimo, così come disposto dal decreto adottato lo scorso 15 ottobre.
Il provvedimento, sebbene non sia ancora in Gazzetta Ufficiale, è allegato al comunicato stampa con cui il Ministero ne ha annunciato la firma.
In particolare, secondo quanto si legge nel testo l’assegno mensile sarà riconosciuto ai genitori con figli colpiti da una disabilità certificata non inferiore al 60 per cento, che presentano i seguenti requisiti:
- essere residente in Italia
- disporre di un valore ISEE in corso di validità non superiore a 3.000 euro. In caso di figlio minorenne l’indicatore verrà calcolato in base alle regole meno stringenti dell’art. 7 del DPCM n. 150/2013.
- essere disoccupato, monoreddito o facente parte di un nucleo familiare monoparentale, nello specifico:
- per disoccupato si intende la persona priva di impiego o con un reddito da lavoro inferiore a 8.145 se dipendente o a 4.800 se autonomo;
- per monoreddito si intende una persona che ricava tutti il suo guadagno solo dall’attività lavorativa, sia pure prestata in favore di più datori di lavoro, o che percepisce un trattamento pensionistico assistenziale. Si prescinde, in ogni caso, dall’eventuale proprietà della casa di abitazione;
- per nucleo familiare monoparentale si intende una famiglia con un solo genitore.
I figli a carico, specifica il decreto, sono i figli che non essendo economicamente indipendenti continuano ad essere di fatto mantenuti dal genitore. Una situazione che, per la legge, si verifica quando ricorrono le seguenti circostanze:
- il figlio che non ha compiuto 24 anni deve avere un reddito annuo inferiore a 4.000 euro;
- il figlio che ha un età superiore ai 24 anni deve avere un reddito annuo non superiore a 2.840,51 euro.
Assegno in caso figli disabili: domanda e importo della prestazione
L’INPS rilascerà prossimamente la procedura telematica per presentare la domanda e fornirà tutte le istruzioni per la sua compilazione e per il suo inoltro.
Il decreto attuativo, però, anticipa alcune indicazioni operative. In particolare, alla richiesta dovrà essere allegata un’autodichiarazione con cui il genitore interessato attesti di essere in possesso di tutti i requisiti richiesti.
Qualora però le risorse messe a disposizione per finanziare la misura – 5 milioni di euro all’anno fino al 2023 – risultassero insufficienti per coprire tutte le domande presentate, si darà priorità ai richiedenti con ISEE più basso.
E, ancora, il decreto attuativo dispone, a parità di reddito ISEE, la seguente “graduatoria di priorità” nel caso i fondi non possano coprire tutte le domande:
- le prime ad essere favorite saranno le famiglie con minori non autosufficienti;
- le seconde saranno le famiglie con figli con disabilità grave;
- le ultime le famiglie con figli con disabilità di grado medio.
Una volta ottenuto il riconoscimento, l’assegno verrà erogato dall’INPS ogni mese per un importo pari a 150 euro.
Qualora i figli disabili siano due o più di due, il valore della prestazione sarà rispettivamente di 300 e 500 euro mensili.
Il diritto al contributo si perde qualora vengano meno sia i requisiti (disoccupazione, monogenitorialità etc…) sia per le cause seguenti:
- decesso del figlio;
- affidamento del figlio a terzi;
- decadenza dall’esercizio della responsabilità genitoriale.
Il genitore dovrà comunicare immediatamente il sopraggiungere di questi eventi e la prestazione verrà interrotta dal mese successivo alla comunicazione.
Se all’esito di controlli l’Istituto riscontrerà irregolarità in tal senso, l’erogazione del contributo verrà interrotta e dovranno essere restituite tutte le quote indebitamente ricevute.
Infine, in caso di ricovero del figlio, il genitore dovrà ugualmente darne comunicazione all’INPS che sospenderà l’assegno per tutto il periodo corrispondente al ricovero.