EdiTouch, un tablet per combattere la dislessia

È munito di software pensati per risolvere i Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) ed è stato sviluppato da un ingegnere informatico per aiutare il figlio negli studi. La sperimentazione scientifica nelle scuole ne ha dimostrato la validità

Le esperienze vissute in prima persona sono spesso lo spunto per grandi idee. Così come l’amore per un nostro caro e la voglia di risolvere un suo problema permettono, a volte, di superare ogni ostacolo. Questa è la storia di Marco Iannacone e della sua battaglia a colpi di tecnologia contro i cosiddetti “Disturbi specifici dell’apprendimento” (DSA), ovvero la dislessia. Marco è un ingegnere informatico e un giorno si accorge che suo figlio ha difficoltà a scuola. Una cosa che capita a molti bambini e assolutamente risolvibile, anche grazie agli strumenti che la ricerca nel campo dell’hi-tech mette oggi a disposizione di insegnanti e medici (tablet, lavagne luminose, software specifici). L’importante è intervenire subito, già dalle scuole elementari, per evitare che i ragazzi rimangano indietro rispetto ai loro coetanei. Marco però, vista la sua esperienza nel settore informatico, constata sulla sua pelle che i dispositivi esistenti sono troppo complessi e dispersivi per bambini piccoli: fino a ora tutti si sono concentrati sulle fasce d’età più grandi. Ecco quindi che si consulta con medici specialisti, docenti, logopedisti e genitori di figli con lo stesso problema per aver il maggior numero di punti di vista e in poco tempo si butta in una nuova avventura, installando su un tablet già in commercio delle app che potessero aiutare suo figlio. Poco tempo dopo, contento del risultato, decide di condividere i benefici della sua invenzione mettendola a disposizione degli altri, fonda una startup e inizia a lavora a EdiTouch, il primo tablet pensato e realizzato per facilitare l’apprendimento scolastico. 

Più che una classica tavoletta, EdiTouch è un ecosistema personalizzato: una suite di programmi e applicazioni “compensative” studiate per curare la dislessia e installate sugli stessi tablet che si trovano in commercio. Una sorta di sistema operativo pronto per un utilizzo mirato e specifico. Il suo formato è simile a quello di un quaderno cartaceo. In questo modo i bambini familiarizzano prima con lo strumento, già dalle scuole elementari. Ma è al suo interno che è celato il vero segreto, funzionalità che aiutano e incoraggiano a capire meglio gli argomenti visti a scuola: un lettore ebook che permette di leggere libri di testo o letture e di prendere appunti, scegliendo dimensione del carattere, luminosità e che, grazie alla funzionalità “text-to-speech”, consente di trasformare con un solo tocco lo scritto in parlato; “Archimede”, una calcolatrice vocale semplice e intuitiva che fornisce i risultati delle operazioni nella modalità “in colonna” usata nelle scuole primarie; “Draw your mind”, un programma per la creazione e visualizzazione di mappe mentali e concettuali che consente anche d’inserire immagini, note audio, icone; un vocabolario in italiano e inglese per ricercare il significato di una parola e ascoltarne la definizione, letta da un assistente vocale (se invece, durante la lettura, non si conosce il significato di un parola basta toccarla per aprire il lemma sul dizionario). Ma insegnanti e genitori possono decidere di abilitare solo alcune app di EdiTouch, per personalizzare in maniera individuale l’esperienza di studio ed evitare le distrazioni che con i tablet tradizionali è facilissimo incontrare sul proprio cammino. 

I risultati non hanno tradito le aspettative anche perché la sperimentazione di EdiTouch non è rimasta confinata nei laboratori ma è andata direttamente nelle scuole, per capire e verificare “sul campo” la sua validità scientifica. Grazie a un accordo triangolare tra gli informatici della società di Iannacone, l’Azienda Sanitaria Locale Roma D (che ha messo disposizione del progetto un’équipe composta da medici, infermieri e logopedisti) e le Università de L’Aquila e RomaTre (che hanno fornito ricercatori bio-psico-sociali) durante il biennio scolastico 2012-2014 EdiTouch è entrato per 18 mesi in 8 scuole elementari e medie (c’è anche una versione per le scuole secondarie di primo grado) dell’hinterland capitolino, finendo sui banchi di 400 studenti tra 9 e 16 anni, alcuni dei quali (più della metà) dislessici. 

Ebbene, lo studio ha confermato la tesi del team di sviluppatori: i ragazzi, anche quelli che già utilizzavano software specifici, anche quelli senza disturbi dell’apprendimento certificati, sin da subito hanno ottenuto migliori risultati didattici rispetto all’anno scolastico precedente, semplicemente usando EdiTouch come supporto nello studio di tutti i giorni. In più, l’analisi dei dati, ha evidenziato benefici anche dal punto di vista psicologico, minore stress e maggior autonomia nello studio. 

Un dispositivo che, per come concepito, può quindi diventare molto utile anche come strumento integrativo per tutti quei ragazzi con bisogni educativi speciali (BES) o addirittura per i non dislessici. Per questo il progetto va avanti senza sosta e, mentre sono già in produzione versioni più avanzate del tablet per elementari e medie, la novità per l’anno scolastico in corso è la nascita di EdiTouch per le scuole superiori, per raccogliere indicazioni da chi non ha avuto la fortuna di crescere con uno strumento che li aiutasse a superare le difficoltà d’apprendimento e trovare così le soluzioni più opportune per ottenere miglioramenti per i dislessici delle fasce d’età più alte. Con il sogno di avviare la sperimentazione anche all’estero e far conoscere in tutta Europa cosa può fare la buona tecnologia.
(repubblica.it)

di Giovanni Cupidi

Giovanni Cupidi

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