La tecnologia per tornare a camminare sulle proprie gambe dopo immobilità
Batte bandiera italiana il laser che cura con precisione ed efficacia le gravi disabilità dei pazienti risvegliatisi dal coma reduci da un lungo periodo di immobilità, causa di ossificazioni para–articolari e gravi spasticità.
Il laser di ultima generazione al Tullio:Yag, il Cyber TM 200, è stato donato da Quanta System, azienda italiana tra le prime nella tecnologia laser, tramite la propria Onlus “Quanta Patrons of the Health”, al centro di riabilitazione Villa Berettadi Costa Masnaga (Lc).
INVENZIONE – ttualmente in questa struttura i medici, per trattare gli arti torti da spasticità pesanti (piede torto o contratture deformanti degli arti), recidono o diminuiscono il segnale motorio per la contrazione muscolare, rendendo l’arto flaccido (riduzione totale) o riducono la sua contrazione (riduzione parziale). La riduzione o la rimozione totale del nervo motorio è effettuata con bisturi convenzionali. La precisione in questa disciplina è fondamentale, ed è molto legata all’esperienza del chirurgo. Una seconda soluzione è la riduzione del segnale nervoso tramite dispenser (impiantati) di soluzione botulinica. Questa metodologia prevede però accessi chirurgici periodici per il cambio della pompa e del dispenser. Il laser introdurrà invece numerosi vantaggi (preciso, selettivo, sicuro, mini invasivo), permettendo al paziente una condizione che meglio lo predisponga all’utilizzo dell’Esoscheletro, un’invenzione che permette di camminare e fare movimenti a pazienti anche con gravi lesioni midollari.
PRIMATO – L’uso di questo laser con una lunghezza d’onda a circa 2 micron è un primato a livello mondiale per il trattamento delle POA (ossificazioni para-articolari) post-coma, ovvero per tutte quelle complicazioni legate alla mobilità degli arti inferiori che si manifestano dopo un lungo periodo di immobilità dovute a lunghi periodi di coma. Le POA, tipicamente formate sul quadricipite femorale, impediscono la distensione dell’arto e quindi rendono, di fatto, impossibile collocare un paziente sulla sedia a rotelle, costringendolo a letto in posizione orizzontale. Attualmente le POA vengono ridotte tramite martello e scalpello chirurgici. L’apporto del laser recherà notevoli vantaggi nell’operazione chirurgica di riduzione: maggior precisione, riduzione del sanguinamento correlato, riduzione dei tempi operatori e dei traumi post operatori.
(il tempo.it)