Come Volevasi Dimostrare

Tempo fa ho riportato sul Blog la lettera che scrissi all’Assessore, della Famiglia della Regione Sicilia, Caruso dove dicevo di come il 23 gennaio sarebbe stato l’ultimo giorno di assistenza domiciliare tramite finanziamento dell’Assessorato della Famiglia della Regione Sicilia e di come non si profilasse per il prosieguo un vero piano ben definito.
COME VOLEVASI DIMOSTRARE da giorno 24 sto affrontando solo con risorse personali il costo di tre operatori (il minimo per garantire il necessario) con una spesa che mensilmente si agirerà sui 2400 €.
Ma la situazione è ancora più drammatica perché, proprio per scongiurare una situazione del genere, l’intervento che mi era stato promesso, anche da parte del direttore generale dell’Assessorato in questione, era ben diverso. Infatti i progetti messi in campo, al fine di mantenere quanto meno lo status quo (ossia di una assistenza giornaliera di 16H a fronte della mia necessità di H24), dovevano essere due: uno finanziato tramite il FNA (Fondo per la Non Autosufficienza) e un secondo, integrativo, tramite i progetti sperimentali del Ministero delle Politiche Sociali per la cosiddetta Vita Indipendente. Addirittura il progetto tramite FNA lo firmai nei primi mesi del 2014 presso i Servizi Sociali del mio paese, Misilmeri, e prevedeva una copertura H12 con un budget di 50000€ (lo stesso budget finora copriva un H16!!!). Quindi il secondo, Vita Indipendente, integrava con ulteriori 4H. Tutto perfetto, per così dire. Invece adesso vengo a scoprire (non vengo informato nè dall’assessorato e nè dal mio distretto sociosanitario) che il progetto individuale sul FNA è stato ridotto da 50000 a 4250 € e che l’altro potrà garantirmi 4H ma con domeniche e festivi esclusi. Quindi tutta la programmazione, considerando il personale che già operava e che ho mantenuto proprio in prospettiva di queste soluzioni, è completamente saltata. Alle mie proteste mi è stato risposto da una dirigente dell’Assessorato che essendo aumentata la platea dei richiedenti loro non hanno saputo far altro che spalmare il budget su tutti i richiedenti.
Mi chiedo, come è possibile pensare che un progetto individuale annuale di assistenza domiciliare per una persona non autosufficiente possa essere realizzato con 4250 €? Come si può pensare ad una suddivisione del genere piuttosto che richiedere un aumento dei fondi a disposizione per garantire i diritti di chi è più debole? Ma preferisco mi si dica di essere escluso ma non che mi si faccia questa elemosina dicendomi che anzi il prossimo anno il fondo è raddoppiato; quindi da 4250 a 8500?
Non si rendono conto cosa significa essere non autosufficiente e non considerano neanche il contesto familiare. Io ho solo mia madre ad occuparsi di me per tutto il giorno e tutti i giorni, ignorando anche quelle che sono le sue esigenze personali o sanitarie magari. Ma non basta perché per quasi tutte le mie esigenze una seconda figura è indispensabile e a volte ce ne vogliono tre.
Ho sempre chiesto, e non smetterò di farlo, un piano individuale per la vita perché la mia patologia non è temporanea e neanche va in vacanza! Inoltre ho sempre prospettato come gestire un progetto del genere, i costi e da dove prendere i fondi necessari.
Adesso sto cercando di ottenere un incontro con l’assessore Caruso per una soluzione rapida e quanto meno ciò che mi era stato promesso e prospettato, ma se non dovessi ottenere nulla di concreto mi rivolgerò al TAR come già ho fatto in passato ottenendo soddisfazione dalla Giustizia anche e soprattutto alla luce delle recenti sentenze, ad esempio quella del TAR del Piemonte sui LEA, che stanno cambiando le cose più della politica sorda, inerte e dedita ai propri interessi!

di Giovanni Cupidi

Giovanni Cupidi

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