Disabilandia accoglie gatti disabili salvati da incidenti o abbandoni, offrendo loro cure, protezione e la possibilità di adozione. Fondata da Cristina Casiraghi, la struttura dimostra che anche gli animali con disabilità possono vivere una vita piena e felice
Disabilandia è un rifugio unico nel suo genere, dedicato all’accoglienza e alla cura di gatti con disabilità. Questi felini, spesso vittime di incidenti stradali, cadute o atti di violenza, perdono la funzionalità degli sfinteri e la capacità di utilizzare le zampe posteriori. Tuttavia, grazie all’amore e all’attenzione ricevuti, possono condurre una vita serena e appagante. Cristina Casiraghi, la fondatrice di questo rifugio speciale, ha creato un ambiente appositamente pensato per loro, offrendo una seconda possibilità a questi animali spesso trascurati.
All’interno di Disabilandia, gatti come Candito, Stalin, Cupido, Don Diego, Mandy, Dorian, Merlino e Dondi si muovono in uno spazio progettato su misura per le loro esigenze. L’area è arricchita da tiragraffi, tappetini, cucce e coperte colorate, creando un ambiente stimolante e confortevole. Nonostante molti di loro si spostino strisciando le zampe posteriori a causa della vescica neurologica, mostrano una sorprendente agilità nell’arrampicarsi sui vari supporti, dimostrando una vitalità paragonabile a quella dei gatti senza disabilità.
Il rifugio accoglie gatti che hanno perso la loro autonomia a seguito di incidenti, cadute da balconi o atti di crudeltà. Spesso, i proprietari decidono di non occuparsi più di loro a causa delle nuove esigenze che la disabilità comporta. Inoltre, molti dei residenti provengono dalla strada, salvati da situazioni di abbandono e pericolo. Ogni giorno, Disabilandia riceve numerose richieste di aiuto sia dall’Italia che dall’estero, cercando di offrire protezione e una nuova casa a questi felini, evitando così la loro soppressione.
Un aspetto cruciale nella cura di questi gatti è la gestione della vescica neurologica. Senza un’adeguata assistenza per urinare, rischiano gravi complicazioni in pochi giorni. Questi animali arrivano spesso in condizioni fisiche e psicologiche precarie e necessitano di un percorso di riabilitazione che include supporto medico e rassicurazione emotiva. Alcuni di loro sono considerati “forastici”, ossia intrattabili o aggressivi, ma con pazienza e dedizione riescono a trasformarsi, arrivando persino a condividere il letto con i loro nuovi compagni umani.

Cristina Casiraghi racconta con passione la sua missione: “Nel 2016 ho iniziato questa avventura con un rifugio a Rovigo. Nel 2020, grazie al sostegno di Balzoo, Banco Italiano Zoologico, abbiamo trasferito la sede a Milano. È stato un percorso impegnativo, dalla ricerca dello spazio adeguato, ai lavori di adattamento, fino all’ottenimento delle autorizzazioni necessarie e alla formazione di un team di veterinari e volontari”. Oggi, il sogno è diventato realtà, offrendo un rifugio sicuro a questi gatti speciali.
Purtroppo, la soppressione di animali domestici disabili è ancora una pratica diffusa. Cristina sottolinea:
“La disabilità non è una malattia, ma una condizione gestibile. I nostri ‘mici-miracolo’ dimostrano che, nonostante le loro limitazioni, possono vivere una vita piena e felice. L’unica cosa che manca loro è una famiglia che li accolga”. Prendersi cura di un gatto con vescica neurologica può sembrare impegnativo, ma con la giusta formazione e dedizione, diventa parte della routine quotidiana.
La procedura di “spremitura” della vescica è fondamentale per la salute di questi gatti. Cristina spiega: “Ogni sera, mi dedico a questa pratica che salva la vita dei nostri ospiti, sostituendo la naturale funzione della vescica. È un’attività che richiede amore e empatia, trasformandosi in un momento di coccola e connessione con l’animale”. Questa routine non solo garantisce il benessere fisico del gatto, ma rafforza anche il legame tra l’animale e il caregiver.
La creazione di una struttura dedicata è stata una necessità, soprattutto considerando le rigide normative di Milano riguardo al numero massimo di animali che un privato può ospitare. “Avevo già oltre dieci gatti disabili da trasferire dalla sede di Rovigo”, ricorda Cristina. Con il tempo, la “famiglia” è cresciuta, accogliendo sempre più gatti bisognosi. Gestire il rifugio richiede dedizione e comporta sfide quotidiane, tra cui le continue richieste di aiuto, le collaborazioni con veterinari e altre associazioni, e la gestione delle risorse.
Un aspetto cruciale per il funzionamento di Disabilandia è l’adozione. “Abbiamo circa trenta posti disponibili. Senza adozioni, non possiamo accogliere nuovi ospiti. È fondamentale trovare famiglie disposte ad accogliere questi gatti speciali, offrendo loro una seconda chance e liberando spazio per altri in necessità”, afferma Cristina. Le adozioni possono avvenire anche a distanza, permettendo a chiunque di contribuire al benessere di questi animali.
I gatti che arrivano a Disabilandia hanno storie diverse, spesso segnate da traumi e sofferenze. Alcuni sono stati vittime di incidenti domestici, come essere rimasti chiusi in una porta o in un divano letto; altri sono caduti da balconi o tetti; altri ancora sono stati colpiti da proiettili. In molti casi, quando l’animale perde la sua autonomia, viene considerato un peso per la famiglia e abbandonato, oppure viene sottoposto a eutanasia senza nemmeno tentare di garantirgli una qualità di vita dignitosa.
“Un gatto disabile non è un gatto infelice”, sottolinea Cristina. “Sono gli esseri umani ad avere pregiudizi sulla disabilità, ma gli animali si adattano con straordinaria resilienza”. Molti dei mici ospitati a Disabilandia riescono a giocare, arrampicarsi, e persino a correre con le zampe anteriori, dimostrando che la loro voglia di vivere è intatta.
L’importanza delle adozioni e del sostegno
Uno degli obiettivi principali di Disabilandia è trovare famiglie disposte ad accogliere questi gatti speciali. “Ogni adozione è un posto in più per salvare un altro gatto”, spiega Cristina. Le adozioni non sono aperte a tutti: occorrono persone consapevoli, pronte a prendersi cura di un animale con esigenze particolari. Per chi non può adottare fisicamente, esiste la possibilità di adozione a distanza, contribuendo economicamente alla cura e al mantenimento di un micio.
Oltre alle adozioni, il rifugio sopravvive grazie alle donazioni e all’aiuto dei volontari. Le spese veterinarie, il cibo specifico e i materiali per la cura sono costi ingenti, e ogni contributo è fondamentale per permettere a Disabilandia di continuare la sua missione.
Una casa per chi non aveva speranza
Ogni gatto accolto porta con sé una storia dolorosa, ma anche un incredibile spirito di sopravvivenza. Come Candito, investito e lasciato agonizzante sul ciglio della strada, o Dorian, trovato in un cassonetto dopo essere stato abbandonato appena nato. Grazie a Disabilandia, hanno trovato una seconda possibilità e oggi vivono circondati da affetto e cure.
Cristina non ha dubbi: “Finché ci sarà un gatto disabile in cerca di aiuto, Disabilandia sarà pronta ad accoglierlo. Perché tutti meritano una possibilità di essere felici”.
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