In questi giorni il Ministro Profumo ha firmato il decreto che adegua la Legge Stanca 2005 agli standard europei e alle specifiche internazionali.
Nel 2011/12 mi occupai di questa questione per l’Università degli Studi di Palermo per lo sviluppo e l’adeguamento della piattaforma di Ateneo alle Leggi vigenti. Nel report da me realizzato inserivo proprio come indispensabili tutte le specifiche adesso finalmente diventate parti integranti del Decreto appena firmato. Anche se con due anni di distanza noto con soddisfazione come le soluzioni da me proposte andassero nella giusta direzione.
di Giovanni Cupidi
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Di seguito vi riporto l’articolo del Quotidiano La Repubblica che ha dato la notizia:
Profumo firma il decreto per l’innovazione
Il provvedimento, ora al vaglio della Corte dei Conti, recepisce le indicazioni della Ue in tema di accessibilità delle informazioni e dei servizi erogati dai siti delle pubbliche amministrazioni. Sarà inoltre possibile utilizzare linguaggi per creare applicazioni nel web utilizzabili da tutti ROMA – Siti internet della Pubblica Amministrazione a prova di disabilità. Il ministro dell’Istruzione (con delega all’Innovazione della PA), Francesco Profumo, ha firmato oggi il decreto che aggiorna i requisiti per l’accessibilità dei siti web delle pubbliche amministrazioni, allineandoli ai migliori standard internazionali.Il decreto, che è ora al vaglio della Corte dei Conti, recepisce – spiega una nota ministeriale – le indicazioni dell’Unione Europea in tema di accessibilità delle informazioni e dei servizi erogati dai siti delle pubbliche amministrazioni, consentendo loro di poter sviluppare servizi tecnologicamente innovativi nel rispetto del diritto di tutti i cittadini, indipendentemente dalla disabilità, di poterne usufruire. Ciò significa che ogni sito dovrà essere accessibile in ogni sua parte, senza che determinate tecnologie o programmi possano inficiarne la fruizione da parte di cittadini portatori di qualsiasi disabilità. Soprattutto, da ora sarà possibile utilizzare tecnologie e linguaggi evoluti, quindi creare applicazioni nel web utilizzabili da tutti. Si tratta dunque – prosegue la nota – di un decreto che guarda al futuro, senza limitare la tecnologia d’utilizzo. Inoltre, questa nuova impostazione archivia i programmi ‘statistici’ a favore di quelli ‘sociali’, che favoriscono lo scambio di comunicazioni e servizi tra persone. Grazie a questi requisiti, il cittadino con disabilità non sarà spettatore passivo ma cittadino con possibilità di partecipare, ottenere informazioni e servizi indipendentemente dalla sua disabilità, nel rispetto dell’art.3 della Costituzione italiana, applicato alle nuove tecnologie.Il nuovo decreto aggiorna i requisiti previsti dalla legge “Stanca”, emanati nel 2005, e – tecnicamente – recepisce i principi della specifica internazionale di riferimento W3C WCAG 2.0 al livello “AA”. Così facendo, l’Italia si pone tra i primi Paesi in Europa ad accogliere e rendere operativi i criteri più rigorosi per l’accessibilità dei contenuti per il web, siano essi pagine informative, documenti scaricabili, applicazioni o social network.
Le competenze specifiche unite alla consapevolezza degli “special needs” in quanto vissuti in prima persona rendono la presenza delle persone con disabilità nel mondo del lavoro una risorsa unica e irrinunciabile per la società. La tua lungimiranza ne è l’ulteriore conferma.
Sono perfettamente in accordo con Chiara, quando si capirà quanto grande sia la risorsa della persona con disabilità nel mondo del lavoro, per le competenze/conoscenze acquisite nel suo percorso formativo e soprattutto per gli “special needs” di cui è portatore (e non della disabilità!!!!), bene solo allora avremo seriamente compiuto un lungo passo in avanti verso l’integrazione e l’innovazione insieme.
Concordo pienamente!