Arconzo: “Ciascuno di noi deve farsi promotore della convinzione per cui non è il deficit fisico a creare la disabilità”
Abbiamo intervistato il Prof. Giuseppe Arconzo, Delegato del Rettore dell’Università degli studi di Milano con funzioni di coordinamento, monitoraggio e supporto delle iniziative concernenti l’integrazione delle persone con disabilità, titolare del corso “Diritti delle persone con disabilità”.
Egregio Professore, come è nata l’idea di attivare un corso avente ad oggetto i diritti delle persone con disabilità?
Nel 2009 la Prof.ssa Marilisa D’Amico, autorevole costituzionalista dell’Università Statale di Milano e grande esperta, tra le altre cose, di diritti umani e diritto antidiscriminatorio, venne nominata Delegata del Rettore per le disabilità. Ho avuto la fortuna di essere coinvolto dalla Prof.ssa D’Amico nello studio di alcune questioni giuridiche che tale incarico poneva.
In molte occasioni ci siamo accorti di quanto fosse difficile – anche per chi ha quotidianamente a che fare con norme, codici e sentenze – trovare risposte che consentano alle persone con disabilità e agli operatori del settore di capire quali siano i diritti di cui sono titolari.
Mi è quindi capitato più volte di pensare che una specifica formazione universitaria su questi temi potesse e possa ridurre queste difficoltà.
Ho così approfittato di un bando europeo che promuoveva l’attivazione di corsi universitari innovativi e ho presentato il progetto. L’esito è stato positivo e il corso ha preso il via nel marzo del 2015.
Lo studio quotidiano su questi temi mi consente poi di svolgere meglio l’incarico di Delegato per le disabilità che l’attuale Rettore della Statale, Prof. Gianluca Vago, mi ha attribuito nel 2014.
Qual è stata la risposta degli studenti che ha riscontrato? Il corso verrà inserito nell’offerta didattica del prossimo anno accademico?
La nuova edizione del corso partirà da marzo 2016. La risposta nel primo anno è stata molto positiva: le lezioni sono state frequentate da circa trenta studenti, tutti molto interessati. Ho chiesto loro per quale ragione frequentassero il corso e molti studenti mi hanno detto di essere appassionati di diritti umani, di aver incontrato il mondo della disabilità durante esperienze di volontariato e di volere quindi conoscere meglio il tema da un punto di vista giuridico.
Questo interesse ci ha dato lo spunto per organizzare, sempre alla Statale di Milano, una nuova iniziativa di formazione: da gennaio 2016 partirà un corso di perfezionamento post universitariocaratterizzato da un approccio multidisciplinare per avvocati, assistenti sociali, medici e ai professionisti che lavorano sulle tematiche della disabilità.
Spesso il cittadino disabile avverte un forte divario tra i diritti formalmente garantiti dalla norma e la loro reale tutela e concretizzazione. In qualità di giurista, conferma l’esistenza di detto divario? Quali le principali cause?
Molte norme della nostra Costituzione, anche se implicitamente, garantiscono i diritti delle persone con disabilità. La legge n. 104 del 1992 costituisce ancora oggi un importante riferimento in questo campo. Vi sono norme che consentono di ricorrere facilmente al giudice in caso di discriminazioni. Nel 2009 è stata ratificata la Convenzione Onu sui diritti della persone con disabilità. Tutto ciò testimonia che, almeno sulla carta, le norme ci sono
Allo stesso tempo, però, quando si tratta di passare dall’affermazione dei diritti al loro effettivo godimento, le problematiche non mancano: a volte sono le stesse istituzioni pubbliche a violare i diritti (si pensi alla difficoltà di garantire il diritto allo studio per i nostri ragazzi). Inoltre, vi sono anche settori (penso al mondo del lavoro) in cui la stessa normativa presenta delle carenze.
Le cause della distanza tra le norme e la loro concreta attuazione sono molteplici. In primo luogo, il pregiudizio radicato ancora in buona parte della società, secondo cui il deficit fisico è un insormontabile ostacolo alla partecipazione effettiva delle persone con disabilità alla società e alle attività della vita di ogni giorno. In secondo luogo, il fatto che gli interventi che consentono di garantire i diritti delle persone con disabilità sono spesso costosi e, in una fase di crisi economica come quella attuale, qualsiasi spesa pubblica è osteggiata.
Anche in ambito europeo vi sono forti differenze trai i singoli Paesi membri: perché, a suo avviso?
La principale causa sembra rinvenirsi, oltre che nella diversa sensibilità esistente nei vari Paesi, nel fatto che l’Unione Europea ha cominciato ad occuparsi della condizione giuridica delle persone con disabilità da non troppi anni. Da questo punto di vista, la recente ratifica, da parte dell’Unione europea, della Convenzione Onu potrebbe essere il motore per una armonizzazione delle legislazioni degli stati europei.
Infine, quali interventi a Suo parere potrebbero essere attuati tanto a livello nazionale quanto a livello comunitario per rendere più effettiva e stringente la tutela dei soggetti con disabilità e dei loro diritti?
Più che a livello normativo, occorre migliorare quella che definisco “cultura dell’inclusione”. Ciascuno di noi deve farsi promotore della convinzione per cui non è il deficit fisico a creare la disabilità. La disabilità è invece il frutto delle tante barriere – culturali e mentali, prima ancora che architettoniche – che sono ancora presenti nella nostra società.
In questa prospettiva, per quanto sia difficile, è indispensabile che le stesse persone con disabilità, nel momento in cui ritengono di essere vittime di discriminazione, trovino la forza di rivolgersi ai giudici per far valere i diritti di cui sono titolari e che sono sanciti dalla normativa italiana.
(disabili.com)
Bio Prof. Giuseppe Arconzo
Ricercatore in diritto costituzionale nell’Università degli studi di Milano, dove è anche Delegato del Rettore con funzioni di coordinamento, monitoraggio e supporto delle iniziative concernenti l’integrazione delle persone con disabilità. È autore di molteplici studi nel settore del diritto costituzionale. Avvocato del foro di Milano, iscritto all’albo speciale dei professori e ricercatori universitari a tempo pieno.
Presso la Facoltà di giurisprudenza dell’Università degli studi di Milano è titolare del corsi “Diritto costituzionale progredito” e “Diritti delle persone con disabilità”. Quest’ultimo si inserisce all’interno del progetto di ricerca “The Rights of persons with disabilities in the European context”, selezionato nel 2014 dall’Unione europea nell’ambito del bando Erasmus Plus Programme-Jean Monnet.