Grazie all’intelligenza artificiale “Watson”, i comandi potranno essere impartiti con la voce
La tecnologia di guida autonoma cambierà il modo di viaggiare delle persone, soprattutto di quelle diversamente abili: oggi sono costrette a fare i conti con comandi alternativi – come acceleratori a cerchiello, a pulsante o freni a puntone – non sempre ergonomici o facili da controllare; e c’è anche chi presenta degli handicap che aboliscono totalmente le possibilità di guida. Tuttavia nel giro di qualche anno il pilota automatico per auto, azionabile tramitecomandi vocali (ma potrebbe essere comandato anche con un sistema dicomunicazione oculare), potrebbe consentire anche ai disabili di muoversi in autonomia. Ne è convinta anche IBM – colosso americano dei computer – che vuole concentrarsi sull’autonomous driving con particolare attenzione ai servizi dedicati alle persone che hanno qualche forma di disabilità, ben un miliardo in tutto il mondo. Una volontà che si era palesata già lo scorso anno, quando la compagnia aveva lanciato il prototipo a propulsione elettrica “Olli”,progettato insieme a Local Motors: si tratta di un minibus a guida autonoma per 12 passeggeri – con rampe di accesso/discesa per le sedie a rotelle – dotato del “Watson”,una piattaforma cibernetica diautoapprendimento by IBM in grado di comunicare con i passeggeri. Ed è proprio l’interattività l’asso nella manica di Olli (fabbricato tramite una stampante 3D): il suo sistema elettronico è infatti capace di interfacciarsi con le persone tramite comandi vocali o sms, chiedendo loro quale destinazione desiderano raggiungere, indicandogli palestre, ristoranti, negozi, eccetera. Olli presenta inoltre sensori di bordo per ricordare ai passeggeri eventuali oggetti dimenticati (funzione utile per chi soffre dei primi stadi dell’Alzheimer o di altri disturbi cognitivi). Un fiume di informazioni gestito grazie all’intelligenza artificiale di Watson. Un piccolo bus condiviso che, nella mente dei suoi creatori, si può chiamare tramite app e che è già in fase sperimentale a Washington,Miami e Las Vegas. Come ha confermato ad Automotive News il responsabile dei progetti auto di IBM, Sachin Lulla, il prossimo anno ogni Olli potrebbe essere prodotto in appena 3 ore di lavoro (per il primo prototipo ne sono servite 10) e adattato alle esigenze di compagnie di taxi e privati. “I progressi che abbiamo fatto nella scienza dei materiali ci aiutano a centrare le aspettative che i nostri consumatori hanno”, ha affermato Lulla. “Le persone vogliono queste tecnologie adesso o al massimo nel giro di qualche giorno. Non è più una questione di cicli produttivi automobilistici quinquennali”. Che tradotto significa che i dispositivi per rendere la vita più semplice ai disabili esistono già e possono essere prodotti su scala globale in tempi rapidissimi. (La Stampa)