Televisione: presentata la serie Lux Vide-RTI “I Fantastici 5” con Raoul Bova. Pancalli: “Il racconto della disabilità senza pietismo”
Al via, da mercoledì 17 gennaio, in prima serata su Canale 5, “I Fantastici 5”, la nuova serie tv in 8 puntate (prodotta da Lux Vide) che racconta l’attività sportiva, le difficoltà, le passioni e le relazioni di un gruppo di atleti paralimpici della Società Sportiva di Atletica Leggera Nova Lux, e del loro allenatore, Riccardo Bramanti, interpretato da Raoul Bova.
“All’inizio sono stato duro con la produzione della Lux Vide. Volevo che si evitasse il rischio del pietismo, l’errore di cadere nella commiserazione. Nella serie Tv non si parla di disabilità, ma di sport e atleti; il fatto che siano atleti paralimpici è un elemento che rimane sullo sfondo”. Così Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico, durante la presentazione della nuova serie Lux Vide e RTI – Mediaset “I Fantastici 5”, per la regia di Alexis Sweet e Laszlo Barbo. Un progetto è che vede in prima linea Raoul Bova, affiancato da Gianluca Gobbi, Francesca Cavallin, Gaia Messerklinger, Chiara Bordi, Vittorio Magazzù, Fiorenza D’Antonio e Enea Barozzi. Quattro prime serate su Canale 5 da mercoledì 17 gennaio.
La storia
Riccardo è un allenatore di atletica, vedovo e padre di due adolescenti. Si trasferisce con la famiglia ad Ancona per accettare l’ingaggio presso il centro sportivo Nova Lux, dove dovrà preparare quattro atleti paralimpici per le prossime gare. All’inizio tutto è in salita, sia il rapporto con le figlie che quello con i giovani talenti sportivi; piano piano le reticenze si ammorbidiscono lasciando spazio a fiducia, condivisione e sogno… Nella presentazione della serie Tv alla Casa del Cinema di Roma, il produttore Luca Bernabei ha dichiarato: “L’idea originale nasce da una chiacchierata con Massimo Gramellini, una storia sviluppata poi da Elena Bucaccio e dal team Lux Vide. Desidero sottolineare che con Mediaset abbiamo ricevuto una grande libertà, la possibilità di mettere a terra la nostra linea editoriale: raccontare storie ispirazionali.
Questa serie non è stato un lavoro facile e devo ringraziare Luca Pancalli perché ci ha permesso di togliere dei veli dalla storia”. E Pancalli ha rimarcato: “La serie è coraggiosa soprattutto per la modalità di racconto. Non abbiamo bisogno, infatti, né di eroi né di commiserazione. Abbiamo bisogno di normalità. Un Paese può cambiare anche grazie a queste storie”. Ancora, il direttore di Canale 5, Giancarlo Scheri, ha affermato: “Si tratta di un prodotto importante per qualità, contenuti e valori. È un grande romanzo di formazione con un messaggio di speranza e inclusività”.
Sulla stessa linea il direttore Fiction Mediaset, Daniele Cesarano: “Ringrazio la Lux Vide e Raoul Bova che hanno fatto un lavoro straordinario, che sembra un arcobaleno con tanti temi in campo: il ruolo di genitore, quello di mentore di atleti, la riscoperta dell’amore”.
Visibilmente soddisfatto il protagonista Raoul Bova, che ha dichiarato: “Interpretare questo personaggio, Riccardo Bramanti, è stato un bel viaggio, una bella scoperta, spesse volte anche non facile. Di fiction che parlano di disabilità nello sport non sono state fatte mai così spesso e soprattutto non sono mai state approcciate in questo modo quasi inverso, cioè non il disabile o chi prova a fare competizioni e piano piano alla fine riesce a vincere modello alla Rocky, ma contrariamente un campione che piano piano perde il proprio smalto, non capisce per quale motivo comincia a perdere, e grazie ad un allenatore li riporta alla vera essenza dello sport. La riuscita della serie ‘I Fantastici 5’ non è frutto del lavoro di un singolo, ma di un gruppo affiatato. Il racconto valorizza soprattutto la felicità dell’atleta, evidenziando due temi cui tengo molto: lo sport e la disabilità. C’è una frase che ripete spesso il mio personaggio: ‘Dovete essere felici per essere vincenti’”.
Concludendo, la produttrice Matilde Bernabei ha chiosato: “È una serie che può avere risonanza internazionale. Nel 2024 si disputeranno in Francia le Olimpiadi e mi auguro che questa nostra serie vada nel mondo. È la prima che racconta atleti paralimpici”.
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