Un dato allarmante si aggiunge alla gravissima situazione che sta vivendo la popolazione filippina a causa del violento passaggio del tifone Hayan. Si tratta del fatto che le persone con disabilità sono quelle maggiormente esposte ai rischi più drammatici durante le emergenze e i cataclismi naturali. I bambini, le donne e gli uomini disabili riescono con difficoltà a mettersi al riparo perché la maggior parte delle strutture di primo soccorso non sono accessibili. Questo significa che i sopravvissuti e le persone con disabilità rischiano di essere esclusi dalla catena degli aiuti umanitari e dalle tradizionali risposte di emergenza come cibo, acqua potabile e servizi sanitari. Il tasso di mortalità delle persone con disabilità risulta essere il doppio rispetto a quello del resto della popolazione. Secondo informazioni giunte all’Agenzia Fides dal Christian Blind Mission (CBM), gli operatori della ong sono al lavoro per gli interventi di primo soccorso mirati alla popolazione disabile colpita dal tifone. Su ogni persona vittima di Hayan, si stima che altre tre siano ferite e rischino la disabilità permanente. Le notizie arrivano dai partner di CBM nelle Filippine che, in queste ore si stanno attivando nella provincia di Iloilo City e nell’area di Visayas Occidentale. Nel comunicato inviato all’Agenzia Fides, il Direttore nazionale di CBM Italia Onlus dichiara che “essere disabile in un Paese in Via di Sviluppo significa non avere un futuro. Le emergenze poi portano con sé un ulteriore e tremendo effetto: cresce il numero delle persone con disabilità. Al tempo stesso c’è la loro difficoltà e spesso impossibilità ad accedere alla catena degli aiuti umanitari. Il caos e il terrore provocato da un’emergenza naturale acuisce ancor di più le drammatiche condizioni di vita di una persona disabile”. CBM ha la finalità di sconfiggere le forme evitabili di cecità e di disabilità fisica e mentale nei Paesi in Via di Sviluppo, senza distinzione di razza, sesso e religione.
(fides.org)
di Giovanni Cupidi